Tempo medio per svolgere l'attività in classe 3 ore
Le condizioni microclimatiche ottimali per la vita di un insetto stecco sono il risultato di un delicato equilibrio tra temperatura, tasso di umidità, ventilazione, illuminazione.
Per evitare l'insorgere di un qualche problema nello "stato di salute" dell'insetto, si deve tenere costantemente sotto controllo il microclima ed eventualmente intervenire in tempo per cambiare qualcosa nell'ambiente di allevamento, come aumentare la ventilazione, abbassare o innalzare il tasso d'umidità.
Si dovranno affrontare situazioni problematiche e imprevisti che potranno essere utilizzati dal docente come ulteriori occasioni di apprendimento (problem solving).
Questa procedura abitua i ragazzi all’uso di strumenti: termometro, igrometro/psicometro per monitorare un ambiente artificiale.
Come fare?
Gli insetti stecco in natura vivono sugli arbusti di cui si nutrono, ciò significa che la “casetta” dovrà svilupparsi più in altezza che in larghezza; questa forma agevolerà anche la scelta e il posizionamento dei rami della pianta di cui si nutre.
Può essere collocato in un contenitore tipo "acquario"?
L'esperienza dimostra che l’umidità tende a superare i limiti consentiti alla sopravvivenza: 70%.
Si ipotizza di costruire una teca con le pareti costituite da una rete, del tipo zanzariera, così da garantire un’idonea ventilazione. Per mantenere il giusto tasso di umidità, l”ambiente” andrà spruzzato con acqua, quando necessario.
Costruita la teca, bisogna provvedere ai bisogni nutritivi dell’insetto.
Cosa mangia?
Dopo vari tentativi si scoprirà che se l’insetto stecco è un Bacillus rossius preferisce foglie di rosa e di rovo, se è Medauroidea extradentata predilige foglie di lattuga, se è Carausius morosus privilegia le foglie di edera.
Si fa riferimento sia al D.L. n. 59/2004 sia al più recente D.M. del 31 luglio 2007 che, tra l'altro, inserisce l'individuazione del "tema principale" e dei "temi di sfondo" di un testo tra gli aspetti dell'abilità di lettura. Nel Quadro di Riferimento INVALSI del 2011, invece, si richiama esplicitamente la coesione sia nell'ambito della competenza di lettura (codice 4: "cogliere le relazioni di coesione organizzazione logica (entro e oltre la frase) e di coerenza testuale"), sia nell'ambito grammaticale (codice 6, testualità: "segnali di organizzazione del testo e fenomeni di coesione: anafora, connettivi, punteggiatura, ecc…") Evidente il rinvio al lessico e alla semantica (codice 4: "relazioni di significato tra le parole; polisemia; campi semantici; famiglie lessicali; usi figurati e principali delle figure retoriche, ecc.).