Lo strano caso dell’insetto stecco

di A. Alfano, M. Alfano, G. Forni, L. Salsano

Attività 2 - Caratteristiche morfologiche e comportamentali
Step 1 - Morfologia

L'immobilità dello stecco ne favorisce l'osservazione, che può avvenire anche allo stereomicroscopio, naturalmente per tempi brevi: esposizioni prolungate alla luce e al calore stresserebbero l'insetto!

Una volta costruita la teca, ogni ragazzo inizia un'osservazione libera; il docente chiederà di disegnare l'animale e di formulare domande significative per una prima classificazione.

Com'è organizzato l'insetto stecco?
Quali sono le diverse parti del suo corpo?
Quante zampe ha? Dove si trovano? Cos'ha sul capo?

Si passa poi ad una osservazione più accurata, con la lente e/o con lo stereomicroscopio, per meglio evidenziarne le caratteristiche morfologiche; il corpo – come in tutti gli insetti - è diviso in tre parti: capo, torace e addome.

Per identificare la specie si prendono in considerazione, oltre alla struttura del corpo:

  • la forma dei cerci
  • il numero degli antennomeri
  • la morfologia delle uova

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Scheda alunno

Osservazione dell'insetto stecco

Durante lo svolgimento di questa attività imparerai a determinare le caratteristiche morfologiche e a classificarlo.

NOTA: tutte le fasi dell'attività sono evidenziate nella PowerPoint "osservazione dell'insetto stecco".

Domande introduttive
Hai mai sentito parlare dell'insetto stecco?
Perché è chiamato insetto stecco?

Materiale:
- Insetto stecco
- Lente ingrandimento e/o stereomicroscopio
- Righello e/o foglio millimetrato

Tempi di esecuzione:
1ora

Esecuzione
Osserva attentamente l'insetto stecco, prima ad occhio nudo e poi con la lente d'ingrandimento e/o stereomicroscopio. Con l'uso del righello e/o del foglio millimetrato misura le sue dimensioni.

Disegna e riempi la tabella.

Disegno:


Caratteristiche osservate rispetto a Annotazioni
corpo
zampe
occhi
dimensioni

In base a quanto osservato puoi affermare che è un insetto? Motiva la tua risposta. …………………………………………………………………………………………………………………………… …………………………………………………………………………………………………………………………… …………………………………………………………………………………………………………………………… …………………………………………………………………………………………………………………………… …………………………………………………………………………………………………………………………… …………………………………………………………………………………………………………………………… …………………………………………………………………………………………………………………………… ……………………………………………………………………………………………………………………………

Commenti e riflessioni sull'attività svolta …………………………………………………………………………………………………………………………… …………………………………………………………………………………………………………………………… …………………………………………………………………………………………………………………………… …………………………………………………………………………………………………………………………… …………………………………………………………………………………………………………………………… …………………………………………………………………………………………………………………………… …………………………………………………………………………………………………………………………… ……………………………………………………………………………………………………………………………



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Curricula

Si fa riferimento sia al D.L. n. 59/2004 sia al più recente D.M. del 31 luglio 2007 che, tra l'altro, inserisce l'individuazione del "tema principale" e dei "temi di sfondo" di un testo tra gli aspetti dell'abilità di lettura. Nel Quadro di Riferimento INVALSI del 2011, invece, si richiama esplicitamente la coesione sia nell'ambito della competenza di lettura (codice 4: "cogliere le relazioni di coesione organizzazione logica (entro e oltre la frase) e di coerenza testuale"), sia nell'ambito grammaticale (codice 6, testualità: "segnali di organizzazione del testo e fenomeni di coesione: anafora, connettivi, punteggiatura, ecc…") Evidente il rinvio al lessico e alla semantica (codice 4: "relazioni di significato tra le parole; polisemia; campi semantici; famiglie lessicali; usi figurati e principali delle figure retoriche, ecc.).

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