Come ti racconto il Medioevo

di C. Mariani

Attività 4 - La coesione del testo

Fase 3

Il nome della rosa è anche un omaggio contemporaneo a quella cultura scritta che dal lontano medioevo è arrivata fino a noi grazie al lavoro degli scriptoria. Nel romanzo di Eco vi sono molte pagine dedicate proprio alla descrizione, dotta e minuziosa, dello scriptorium e della labirintica biblioteca del monastero. Si potrebbe obiettare che questa è storia, non romanzo: ma qual è, allora, il confine di "genere" tra questi due mondi, tra categorie di scrittura che forse sono solo apparentemente diverse mentre in realtà si confondono, anche all’interno di un medesimo testo? La storia è infatti racconto, narrazione, e il romanzo è "storico" a partire da Walter Scott e Alessandro Manzoni, secondo una linea che attraversa due secoli di letteratura, dall’Ottocento in poi.

Per questa attività abbiamo preparato due schede di lavoro che presentano un medesimo tema di fondo, quello dello scriptorium medievale: è anche un’occasione per riflettere in classe sui luoghi della scrittura e sul lungo lavoro che accompagnava la produzione del testo.

Nella scheda Testi a confronto si analizzano gli elementi di coerenza e coesione tra due brani mediamente vincolanti.

Esempio di testo mediamente vincolante 1


I codici miniati

I manoscritti medievali
La storia deve essere ricostruita attraverso i documenti e fra questi sono molto importanti i codici: si tratta di manoscritti di epoca medievale, spesso opera di monaci amanuensi (specializzati nella scrittura a mano), realizzati e custoditi nei conventi e monasteri dell’epoca. Su pergamena o su materiale cartaceo, venivano ricopiati a mano – con lavoro di mesi e di anni – i testi dei capolavori della letteratura antica greca e latina, tramandando ai posteri la cultura del passato.

In altri casi, nei codici venivano fissati i più importanti fatti contemporanei, come i tornei cavallereschi o altri eventi significativi della vita di corte.

Le miniature
I codici erano abbelliti da vere e proprie opere d’arte “in miniatura”, pitture policrome (a più colori) perfette in ogni particolare, pur essendo talvolta di dimensioni piccolissime, frutto del lavoro paziente e accuratissimo di autentici artisti, quasi sempre rimasti sconosciuti.

Queste miniature1 formavano spesso il “capolettera”, cioè la lettera maiuscola con cui inizi il capitolo di un testo letterario. In altri casi – molto più rari – erano vere e proprie illustrazioni a piena (o a mezza) pagina. I colori erano sempre di origine naturale (minerali e vegetali triturati e diluiti nelle essenze), così come vero oro era quello che impreziosiva le figure.

Tiziano Franzi, Simonetta Damele, Stai per leggere. Generi, temi, laboratorio delle abilità 1, Torino, Loescher, 2010, p. 340.

1: miniature: in realtà esse devono il loro nome al “minio”, dal latino minium con cui si indicava il cinabro (solfuro di mercurio), il minerale di colore rosso adoperato nell’attività scriptoria.

Per questa operazione è consigliato l’uso della LIM, che permetterà di coinvolgere la classe attraverso una partecipazione collaborativa, di visualizzare i concetti, di prendere appunti. Nel riprodurre i due brani abbiamo mantenuto la formattazione in grassetto nero
[ visualizza] adoperata dagli autori per evidenziare i concetti chiave; abbiamo invece colorato in giallo [ visualizza] e in turchese [ visualizza] i tratti che caratterizzano la tipologia dei testi semirigidi.



Esempio di testo mediamente vincolante 2

I monaci e lo studio: la trascrizione delle opere antiche
I monaci praticavano il lavoro manuale ma anche quello intellettuale. A volte presso i monasteri nascevano scuole a cui potevano accedere anche studenti laici1, e gli stessi monaci si applicavano alla lettura e allo studio delle antiche opere cristiane e pagane. All'interno dei monasteri si formarono così grandi biblioteche, che raccoglievano preziosi codici, libri composti da fogli di pergamena, scritti a mano.

I monaci copisti (amanuensi) realizzavano diverse copie manoscritte di una stessa opera e ornavano le pagine con artistiche miniature. Talvolta, la trascrizione delle opere più antiche, soprattutto quelle scritte in greco, generava imprecisioni perché pochi monaci conoscevano questa lingua e la maggior parte di essi copiava la scrittura greca senza comprenderne il significato. Molti monaci, inoltre, quando trascrivevano le opere, modificavano o eliminavano alcune parti a proprio giudizio. Nonostante questi limiti, però, il lavoro degli amanuensi si rivelò fondamentale, perché riuscì a salvare una quantità enorme di opere antiche che altrimenti sarebbero andate perdute per sempre.

Gianfranco Bresich, Cinzia Fiorio, Scoprire la storia. L'Età medioevale, Novara, De Agostini, 2010, p. 93.

1. laici: persone che non appartenevano al clero, ma alle classi sociali medie come la ricca borghesia delle città o medio-alte, come l'aristocrazia.

Per questa operazione è consigliato l'uso della LIM, che permetterà di coinvolgere la classe attraverso una parteci


pazione collaborativa, di visualizzare i concetti, di prendere appunti. Nel riprodurre i due brani abbiamo mantenuto la formattazione in grassetto nero
[ visualizza] e rosso
[ visualizza] adoperata dagli autori per evidenziare i concetti chiave; abbiamo invece colorato in giallo [ visualizza] i tratti che caratterizzano la tipologia dei testi semirigidi e in verde
[ visualizza] i legamenti della coesione morfosintattica.


Nella seconda scheda viene proposto un celebre passo del Nome della rosa in cui l’azione si svolge tutta all’interno dello scriptorium e dove l’attività degli amanuensi viene rappresentata nella finzione narrativa.

Nella sitografia abbiamo indicato alcuni collegamenti utili per lo svolgimento dell’attività: l’insegnante potrà sviluppare così un proprio percorso di approfondimento e adattare i materiali a seconda delle esigenze. Avvalendosi del repertorio iconografico e di altre risorse potrà preparare lezioni da effettuare con la LIM, costruire mappe concettuali, progettare oggetti di apprendimento.

Materiali di lavoro:

Testi a confronto (Testi mediamente vincolanti a confronto)


Approfondimento sulla storia del libro


Progettare per competenze


Lo scriptorium di Eco (Lo scriptorium ne Il nome della rosa)
Mappa concettuale

Repertorio immagini