Come ti racconto il Medioevo

di C. Mariani

Attività 3 - La coerenza del testo

Fase 1


Snoopy inizia sempre i suoi romanzi con il celebre attacco Era una notte buia e tempestosa, in inglese It was a dark and stormy night, da una frase composta dallo scrittore Edward Bulwer-Lytton nel racconto Paul Clifford del 1830.



Ma qui Snoopy si domanda se il testo che ha incominciato a scrivere sia davvero coerente. Perché questo dubbio? Tra la seconda e la terza frase c’è continuità di significato? Evidentemente no: benché il testo sia completo, mancano tuttavia il legame di senso e il tema di fondo. In sostanza: non c’è coerenza di contenuto.

In un testo scritto la coerenza rappresenta un principio regolativo attraverso il quale l’emittente (autore) sviluppa un discorso in modo consequenziale e unitario.

La coerenza del discorso riguarda pertanto l’organizzazione interna dei concetti (l’ordine di costruzione) e le loro relazioni: dunque è strettamente connessa all’elaborazione di un tema di fondo e alla concordanza di contenuto e di stile.

Per iniziare a lavorare in classe abbiamo predisposto una scheda in cui, all’interno di un brano di storia, sono state inserite numerose frasi non coerenti con il tema di fondo.

Esercitazione in classe. Individuare le frasi non coerenti e i salti di stile.


Innumerevoli castelli dominavano il paesaggio dell’Europa feudale. Essendo destinati alla difesa, sorgevano di solito vicino a strade asfaltate e a centri abitati.

Nel IX-X secolo i castelli erano soltanto torri quadrate di legno, suddivise all’interno in due o più piani e protette da sistemi elettronici d’allarme. Le finestre non erano che strette feritoie. Per timore di incendi si evitava di accendere fuochi e si utilizzava il riscaldamento a metano. Verso la fine del X secolo vennero costruiti i primi castelli di cemento armato, materiale più raro del legno e quindi più costoso, ma resistente agli incendi. Sfido io! Meglio di un bunker antiatomico! I castelli furono circondati da cinte murarie e da bastioni1. Ma spesso venivano circondati dai nemici. Allora i fossati vennero colmati di acqua e invece di passerelle fu costruito un ponte levatoio che si sollevava per mezzo di argani. Un grande cortile protetto dalle mura di cinta, la corte bassa, ospitava i laboratori degli artigiani. Anche oggi nei paesi ci sono gli artigiani, ma non c’è bisogno di tirar su mura e castelli. Basta l’allarme collegato via internet alla centrale di polizia. Un alto muro divideva la corte bassa da un secondo cortile, la corte alta, dove sorgeva il mastio. Questo massiccio torrione era l’edificio più imponente e meglio fortificato del castello: qui il signore parcheggiava tutte le autovetture con cui di solito raggiungeva il centro della città e qui si svolgeva, in caso d’assedio, l’ultima disperata resistenza. Negli ultimi secoli del Medioevo (XIV-XV secolo) i castelli divennero dimore lussuose. Si arricchirono di torri merlate, torrette e pinnacoli: un po’ come le navi da crociera, dove le torrette servono per controllare la navigazione.


Materiali di lavoro

Scheda - Coerenza e salti di stile (Individuare gli errori di coerenza)