Alma Pantaleo, 19 Novembre 2009, in L'Occidentale, orientamento quotidiano
Nell'agguerrita sfida a suon di click, ancora una volta Facebook detiene il primato di social network preferito dai "naviganti". A scegliere il sito di confidenze e pettegolezzi sono soprattutto giovani - 7 adolescenti su 10 possiedono un profilo - che si iscrivono per mantenere i contatti con gli amici e che confessano di avere meno tempo per svolgere altre attività, prima di tutto la lettura. È quanto emerge dall'ottavo rapporto Censis/Ucsi "I media tra crisi e metamorfosi".
Tra i 5 social network più popolari in Italia Facebook conquista un 61,6%, subito seguito da YouTube (60,9%). Più distanti sono Messenger (50,5%), Skype (37,6%) e MySpace (31,8%).
Ma perché iscriversi a Facebook? Tra le ragioni principali, secondo l'indagine, non figurano né il desiderio di mettersi in mostra, né la speranza di intrecciare una relazione amorosa, che hanno spinto appena l'1,8% degli intervistati all'iscrizione, in particolare i maschi. Ci si iscrive principalmente per mantenere i contatti con gli amici (70,5%%), rincontrare quelli vecchi (57,8%), per svago (34,8%) e per cercare nuove amicizie (19,4%).
Quando si osservano le attività preferite, però, è la curiosità a farla da padrone: si scopre che al primo posto c'è la lettura delle bacheche degli amici, seguita dall'invio di messaggi personali. Va sottolineato che il 54,6% degli utenti fa parte di gruppi di interesse o ha sottoscritto citazioni apparse su Facebook, e che il 10% ha effettivamente partecipato a eventi sociali, manifestazioni politiche, spettacoli di cui è venuto a conoscenza tramite il social network. Inoltre, poco più di un utente su quattro constata che da quando si è iscritto a Facebook tende a dedicare meno tempo ad altre attività (il 26,8%) e tale sensazione è maggiormente percepita dalle donne (il 32,2%) e dalle persone meno istruite (il 31,2%). […]
Ma c'è da chiedesi se questo strumento non stia forse prendendo troppo il sopravvento sul resto delle attività e delle abitudini. Su tutte a rimetterci è, come al solito, la lettura di libri che con il 42,4% risulta la più penalizzata. […] Trascurate anche: la consultazione di altri siti Internet, andare al cinema o guardare film in dvd, lo shopping e l'ascolto della radio.
Un'altra tendenza - forse la più preoccupante - che si rileva osservando le attività cui si sottrae tempo per accedere a Facebook, riguarda i rapporti interpersonali. Ciò si somma al 14,4% di utenti che sacrificano le telefonate agli amici e all'11,5% che escono meno per incontrare gli amici pur di restare connessi. Non può essere trascurato il 21,7% di utenti che avvertono di dedicare meno tempo allo studio o il lavoro per connettersi.
Tra gli iscritti vi è pure, sebbene in misura minoritaria, il timore che dalla presenza su Facebook possano derivare dei rischi. Tra tutti quelli rilevati, quello che sembra preoccupare maggiormente l'utenza di Facebook concerne la violazione della privacy: il 72,1% degli intervistati che nutrono preoccupazioni è di questo avviso, cui si aggiunge una quota pari al 9,3% costituita da coloro che indirettamente si richiamano alla privacy, affermando di temere che dall'uso di Facebook possano derivare problemi per la propria reputazione -ad esempio, che il profilo personale venga controllato dal datore di lavoro-.