Come ti racconto il Medioevo

di C. Mariani

Attività 3 - La coerenza del testo

Fase 2

Per comprendere quando un testo non è coerente partiamo da due esempi:

Esempio 1

(A) Il castello medievale sorgeva quasi sempre in posizione elevata. (B) Questa possente struttura era poi circondata da alte mura che lo proteggevano dai nemici: era dunque un edificio quasi inespugnabile.

Esempio 2

(A) ) Il castello medievale sorgeva quasi sempre in posizione elevata. (B) Quest’anno la produzione di frumento diminuirà fortemente a causa del maltempo. Che fregatura per i produttori di spaghetti!


Soltanto l’Esempio 1 può definirsi un testo. Il parametro che consente questo giudizio è quello della coerenza, che è data dalla continuità semantica tra le due frasi. Nell’esempio corretto la coerenza si riscontra nei seguenti elementi:

  • A e B si riferiscono alla struttura e alle caratteristiche del castello: vi è quindi un tema di fondo che viene rispettato;
  • il contesto verbale (cotèsto) lascia presagire un brano che si riferisce all’epoca medievale;
  • attraverso il significato delle parole si insiste sugli elementi “difensivi” del castello: ed è questo un altro elemento di continuità che tiene unito il filo del discorso;
  • il termine "struttura" si ricollega a "castello", di cui è iperònimo.
  • L’Esempio 2 presenta anche un salto di stile (Che fregatura per i produttori di spaghetti!) dovuto alla difformità nell’uso della lingua (il tono ironico della battuta; il registro colloquiale rispetto al resto dell’enunciato).

Leggi il testo e metti in evidenza le “intromissioni”


Nei mercati cittadini gli scambi commerciali erano in continua crescita: col tempo anche il denaro divenne una merce, che come ogni altra si poteva vendere, comprare e cambiare. Sui banchi di attivi mercanti-banchieri fu possibile scambiare le monete (valuta) dei diversi paesi, lasciare denaro in deposito, ottenere prestiti e svolgere ogni altro tipo di operazione finanziaria, cioè relativa al denaro. Turbato da questi avvenimenti, il papa Urbano II nel 1095 invitò i principi cristiani a prendere le armi per liberare il Santo Sepolcro. Proprio sul denaro, più che sul possesso della terra, si basava la ricchezza dei borghesi, gli antichi abitanti dei borghi, che erano diventati un’importante classe sociale cittadina, comprendente mercanti, banchieri, artigiani, medici, giudici e notai. Il primo obiettivo del papa era certamente la riconquista della Terra Santa. Egli sperava inoltre che i tanti cavalieri europei, pronti a compiere prepotenze a danno di deboli e indifesi, ponessero invece la loro forza al servizio della cristianità. Nelle città i mestieri artigianali si moltiplicarono e si specializzarono, per soddisfare le esigenze di una popolazione sempre più numerosa e ricca. Per invito del papa ogni guerriero doveva portare sulla veste una croce di stoffa rossa, segno della fede cristiana, e un’altra croce doveva essere dipinta sullo scudo. Perciò i guerrieri furono chiamati crociati e crociata fu detta la loro spedizione. Per difendere i propri interessi, mercanti e artigiani si unirono in corporazioni, cioè in associazioni (chiamate anche arti o gilde), di cui facevano parte tutti coloro che esercitavano lo stesso mestiere o la stessa professione.



Materiali di lavoro

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