Galileo: il peso dell’esperimento

di N. Correale

Attività 2 - Gli esperimenti del piano inclinato e del pendolo
Introduzione all'attività

Tempo medio per svolgere l'attività in classe 10 ore compreso il lavoro della relazione la cui stesura finale può essere completata a casa (tempo della relazione: prima bozza durante l’esperimento: 1,5 ore; stesura finale ben ordinata con grafico, tabella ecc.: 2 ore


Obiettivi specifici lato studente
  • Comprendere i cambiamenti di interpretazione del moto dei corpi e dei gravi dall’antichità al medioevo a Galileo.
  • Comprendere, attraverso la riduzione degli effetti dell’attrito, che un oggetto materiale qualsiasi, se sottoposto ad una forza, è sempre accelerato e non semplicemente posto in movimento.
  • Comprendere che il moto di un grave sulla terra ha sempre la stessa accelerazione costante indipendentemente dalla sua massa e dal suo volume.
  • Comprendere l’importanza di usare strumenti precisi di misura per quanto riguarda il tempo impiegato dalla pallina a cadere dal piano inclinato.
  • Comprendere l’importanza di giungere a formulare una legge matematica generale che esprima la relazione tra spazio percorso dalla pallina del piano inclinato e tempo impiegato (legge oraria del moto) e se e come cambia questa legge al variare dell’inclinazione del piano.
  • Comprendere i nessi e le analogie tra il fenomeno del moto della pallina sul piano inclinato e del moto del pendolo.
Competenze specifiche lato studente
  • Saper raccogliere e ordinare dati sperimentali.
  • Imparare ad annotare sistematicamente le osservazioni compiute al fine di poterle analizzare proficuamente in tempi successivi.
  • Elaborare ipotesi sulla base dei dati raccolti e delle conoscenze personali e formulare proposte di esperimenti atti a verificarle.
  • Trarre conclusioni basate sui fenomeni osservati e sugli esperimenti svolti.

A questo punto ci sono tutti gli elementi perché gli studenti possano svolgere gli esperimenti a gruppi che a grandi linee avevamo già descritto. Ora dettagliamo quali sono le domande guida che costituiscono l’obiettivo degli esperimenti e che vengono esplicitate dal docente in maniera discorsiva prima che gli studenti inizino il loro lavoro. Si noti che gli esperimenti vanno eseguiti in questa successione, nel senso che ogni fase approfondisce la successiva. Eventualmente la prima fase potrebbe non essere svolta dagli studenti, bensì discussa ed eseguita in classe. Le domande: “Cosa faccio? (o anche “cosa occorre” se l’esperimento è più complesso), Cosa osservo?, Cosa capisco?” costituiscono la traccia della relazione che gli studenti devono produrre. Si noti che nella risposta alla seconda domanda sono contenute sia osservazioni qualitative che quantitative (misurazioni, tabelle, grafici). La risposta all’ultima domanda contiene invece la spiegazione di quanto è stato osservato. Tali domande non sono da intendersi come un modello rigido: ogni insegnante può attenersi al suo modo di lavorare usuale nell’assegnare le relazioni se questa traccia non lo convince.

Curricula

Si fa riferimento sia al D.L. n. 59/2004 sia al più recente D.M. del 31 luglio 2007 che, tra l'altro, inserisce l'individuazione del "tema principale" e dei "temi di sfondo" di un testo tra gli aspetti dell'abilità di lettura. Nel Quadro di Riferimento INVALSI del 2011, invece, si richiama esplicitamente la coesione sia nell'ambito della competenza di lettura (codice 4: "cogliere le relazioni di coesione organizzazione logica (entro e oltre la frase) e di coerenza testuale"), sia nell'ambito grammaticale (codice 6, testualità: "segnali di organizzazione del testo e fenomeni di coesione: anafora, connettivi, punteggiatura, ecc…") Evidente il rinvio al lessico e alla semantica (codice 4: "relazioni di significato tra le parole; polisemia; campi semantici; famiglie lessicali; usi figurati e principali delle figure retoriche, ecc.).

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