Come ti racconto il Medioevo

di C. Mariani

Introduzione

Il termine testo deriva dall'uso figurato di textus, participio passato del latino texere: esso è dunque una metafora che restituisce l'immagine di un tessuto. Il complesso linguistico del discorso è strutturato attorno a legami, rapporti, relazioni di ordine morfologico e sintattico proprio come i fili di una stoffa, intrecciati in senso verticale e orizzontale a costituirne, appunto, l'ordito e la trama.

Tuttavia anche una produzione linguistica orale è un testo, purché rispetti certi criteri. Si pensi alle trasmissioni radiofoniche, alla conferenza di un noto scienziato, ad un genitore quando racconta una fiaba al bambino, ad un annuncio con l'altoparlante alla stazione ferroviaria.

Quali sono, allora, gli elementi per stabilire se siamo o non siamo in presenza di un testo? Intanto sono indispensabili un emittente e un destinatario, un messaggio orale o scritto, ma anche una reale intenzione comunicativa da parte dell'emittente con lo scopo di ottenere un qualche effetto sul destinatario. In questo senso, sia la Divina commedia di Dante Alighieri che la semplice parola Avanti scritta su un cartello possono essere considerati dei testi: in quest'ultimo caso sarà il contesto situazionale a conferire all'espressione il suo corretto significato. Se il cartello si trova sulla porta d'ingresso di un ufficio comunale, esso comunica un preciso messaggio in quanto fa riferimento alle conoscenze generali del destinatario e alla capacità da parte del ricevente di decodificarne il contenuto.

Nelle proposte si è adottato un criterio di progressività, diretto a graduare la complessità degli argomenti trattati e a rendere accessibili i relativi livelli di formalizzazione. All'interno delle varie fasi sono stati individuati, sulla base di criteri di significatività e di adeguatezza cognitiva/socio-affettiva/comunicativo-relazionale, dei focus di approfondimento, ponendo sullo sfondo altri contenuti linguistici (ad esempio la punteggiatura, la costruzione sintattica, il lessico, ecc.), che l'alunno incontra e inizia a conoscere. In ogni Attività si è cercato di condurre gli alunni a impadronirsi di conoscenze e strumenti necessari per generare altre conoscenze, chiamandoli a partecipare e ad esprimersi attivamente. Un'attenzione particolare è stata rivolta alla lingua in uso, ai linguaggi degli studenti e alle loro modalità di apprendimento, con l'intenzione di avvicinarli a forme linguistiche più complesse e sofisticate.

Possiamo concludere che un testo è:


"un messaggio – orale, scritto o trasmesso – prodotto in una determinata situazione da un emittente, per trattare un argomento, con l'intenzione di ottenere un effetto su un destinatario". [Sabatini: 2011, 541].

Che cos'è che contraddistingue un testo scritto? Una pagina di parole in libertà, disposte a caso, può considerarsi un testo? L'immagine del textus, nel senso del contenuto testuale e del complesso linguistico che lo sottende, rimanda ai legami interni che lo costituiscono e tengono unito. Questa caratteristica anticipa già uno dei suoi requisiti principali, quello della coerenza, che sarà - insieme alla coesione - il filo conduttore di questo percorso didattico.

Ma nel testo scritto il rapporto tra emittente (autore) e destinatario (lettore) è legato anche all'intenzionalità, che è un elemento della cooperazione tra l'autore e il lettore. L'atteggiamento dell'autore è dunque fondamentale perché prevede l'idea di un "patto comunicativo" con il destinatario: sulla base dell'effetto che intende ottenere e sull'utilizzazione che si prevede, l'emittente deve quindi stabilire "il grado di precisione con cui il destinatario deve interpretare il messaggio" (Sabatini: 2001). Questo processo coinvolge di conseguenza la scelta del registro stilistico, la tipologia testuale che viene impiegata, il pubblico a cui ci si rivolge.

Curricula

Si fa riferimento sia al D.L. n. 59/2004 sia al più recente D.M. del 31 luglio 2007 che, tra l'altro, inserisce l'individuazione del "tema principale" e dei "temi di sfondo" di un testo tra gli aspetti dell'abilità di lettura. Nel Quadro di Riferimento INVALSI del 2011, invece, si richiama esplicitamente la coesione sia nell'ambito della competenza di lettura (codice 4: "cogliere le relazioni di coesione organizzazione logica (entro e oltre la frase) e di coerenza testuale"), sia nell'ambito grammaticale (codice 6, testualità: "segnali di organizzazione del testo e fenomeni di coesione: anafora, connettivi, punteggiatura, ecc…") Evidente il rinvio al lessico e alla semantica (codice 4: "relazioni di significato tra le parole; polisemia; campi semantici; famiglie lessicali; usi figurati e principali delle figure retoriche, ecc.).

×