Questo sito è graficamente più gradevole se visto con un browser (Internet Explorer, Netscape, Opera ecc) che supporta gli standard web, anche se è accessibile con qualsiasi browser o dispositivo internet.

materiale di studio
logo Indire

Il parlato

di Cristina Lavinio - GISCEL  

5 - Oralità e parlato

Ritorna alla mappa

 

Per prima cosa è utile distinguere tra oralità e parlato, senza considerare questi due termini come sinonimici. L'oralità è inclusiva del parlato, ma non si esaurisce in esso: è una nozione semiotica più complessa. Nella comunicazione orale si producono messaggi (o meglio testi), in cui l'aspetto verbale (cioé le parole dette) è indissolubilmente legato, e in modo non semplicemente sommatorio, agli aspetti non verbali nell'organizzazione del significato. L'intonazione e la qualità della voce sono inerenti alla stessa produzione verbale, ma anche gesti e mimica, per esempio, non sono un di più: la accompagnano inevitabilmente, in modo più o meno marcato, sovrapponendosi alle parole o intercalandole.

 

Nel parlato l’altezza e la velocità della voce, assieme all’intonazione, sono fondamentali per far capire il senso preciso di quanto si dice (si pensi all’importanza dell’intonazione nel farci individuare come ironiche certe affermazioni; all’utilità dell’enfasi quando si vuol dare rilievo a qualcosa);  parlando, si può completare una frase con un gesto, spesso ben più espressivo o efficace delle parole; e le parole possono essere proferite con una mimica che va da quella più sorridente a quella più seria e arcigna. La comunicazione orale, insomma, ricorre, in genere sinergicamente, a segni che fanno parte di codici differenti e che non sono solo verbali (come le parole di una lingua, con tutti gli elementi, detti paralinguistici - tra cui l’intonazione - che sono inerenti al loro proferimento), ma anche non verbali (come i gesti). E’ allora opportuno distinguere, sullo sfondo di una più generale oralità, la nozione di parlato, riservando quest’ultima alla designazione della sola parte linguistico-verbale dei testi prodotti nell’oralità: le parole dette e non tutto ciò cui si accompagnano.

 

Gli studi sul parlato hanno avuto negli ultimi decenni un enorme sviluppo: il parlato viene registrato, trascritto, analizzato, raccolto in corpora e archivi sonori, ormai disponibili per molte lingue. Gli studi sul parlato da una parte ne evidenziano i caratteri comuni a ogni lingua, translinguistici se non universali, dall’altra quelli più specifici, che variano da un tipo di parlato all’altro e da una lingua all’altra. Qui, inevitabilmente, baderemo soprattutto al livello più generale, dei fenomeni reperibili in ogni lingua, in parte spiegabili con i caratteri della comunicazione orale, che si realizza in un contesto condiviso e rispetto al quale il testo prodotto ha legami molto stretti.


Agenzia Scuola © 2009