Scrittura creativa: mondi immaginari

di C. Nesi

Introduzione


La scrittura non è un'abilità innata, ma un processo cognitivo in cui le rappresentazioni mentali vengono continuamente ricostruite e trasformate, come dimostra il modello Bereiter e Scardamalia che analizza le difficoltà della mancanza del destinatario in presenza e della necessità di micropianificare, di raggiungere un apprezzamento letterario e di servirsi del pensiero riflessivo.

Ora, la scrittura di racconti non è mai stata un costume culturale delle nostre scuole e, se gli studenti delle scuole secondarie di primo grado scrivono, lo fanno quasi sempre nei limiti dei testi d'uso: per lo più cronache, riassunti, lettere, diari, relazioni, testi argomentativi. E al classico tema si affida ancora, purtroppo, il terreno per sbizzarrire fantasia e improvvisazione.

Esistono, è vero, dei testi sulla scrittura di poesie di grande efficacia didattica e utilizzati da anni da schiere di docenti (quelli di E. Zamponi, di R. Piumini, di G. Rodari, di B. Pitzorno), ma non possiamo dire altrettanto sulla scrittura di racconti, visto che l'editoria per la scuola in questo campo si è limita a testi ludico-combinatori, ispirati all'OuLiPo (Opificio di Letteratura Potenziale) o alle calviniane manipolazioni testuali.

Per questo motivo ci occuperemo di scandire un percorso graduale, suddiviso in tre Attività, che abbia come fine la scrittura di un racconto e in cui l'interconnessione fra la lettura di brani letterari e la scrittura sia così stretta da generare reciproci vantaggi.

Curricula

Si fa riferimento sia al D.L. n. 59/2004 sia al più recente D.M. del 31 luglio 2007 che, tra l'altro, inserisce l'individuazione del "tema principale" e dei "temi di sfondo" di un testo tra gli aspetti dell'abilità di lettura. Nel Quadro di Riferimento INVALSI del 2011, invece, si richiama esplicitamente la coesione sia nell'ambito della competenza di lettura (codice 4: "cogliere le relazioni di coesione organizzazione logica (entro e oltre la frase) e di coerenza testuale"), sia nell'ambito grammaticale (codice 6, testualità: "segnali di organizzazione del testo e fenomeni di coesione: anafora, connettivi, punteggiatura, ecc…") Evidente il rinvio al lessico e alla semantica (codice 4: "relazioni di significato tra le parole; polisemia; campi semantici; famiglie lessicali; usi figurati e principali delle figure retoriche, ecc.).

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