Scrittura creativa: mondi immaginari

di C. Nesi

Attività 1 - Fase III

Quale nome scegliere per il personaggio

Ci sono molte possibilità.

  1. La più usata è quella dei nomi trasparenti, così chiamati per la loro chiarezza etimologica (B. Migliorini, Dal nome proprio al nome comune).
    • Bilbo Baggins, ne Il signore degli anelli di J.R.R.Tolkien, richiama il termine bagging (“pasto traportato in una borsa” secondo T. Shippey, The Road to Middle-earth), mentre bilbo è il nome di una spade spagnola, forgiata a Bilbao. Così nel nome del personaggio c’è già il senso dei suoi continui viaggi e delle avventure con la spada di nome Pungolo.
    • Anche ne La chimera di Vassalli le difficoltà di linguaggio di Biagio (“balbuziente”, in latino) sono già connaturate nel suo nome, così come ben si addice il cognome Cavagna, derivato da un lemma del dialetto novarese che significa “cesta”, al grasso Monsignore ingordo di cibo e di reliquie false.
  2. Alcuni nomi potrebbero essere estratti da un elenco del telefono per la loro innumerevole ricorrenza.
    • Valgano due esempi per tutti: Dickens trovò bello e pronto il cognome Pickwick, perché un certo signor Pickwick aveva una carrozzeria a Bath, mentre in 1984 Orwell scelse di chiamare Winston Smith un suo personaggio, accostando il nome di Churchill con uno dei cognomi più diffusi nel proletariato inglese.
  3. Spesso è il suono che porta a scegliere un nome invece di un altro, quasi avesse un vago valore simbolico.
    • Molière e Balzac ad esempio preferivano nomi con all’interno una “f” (o “ph”) per caratterizzare gli uomini ipocriti e intriganti: Tartuffe, Panulphe, Onuphre, Marneffe.

Come si scelgono i nomi dei protagonisti?


Ex rivali sportivi di tuo fratello. Ex rivali sportivi tuoi. Suono in sé dei nomi. Per i non-protagonisti, invece, si va a pescare nei quadri dei campanelli dei grandi condomini.

(Sandro Veronesi)

Supponiamo che io chiami il mio protagonista Albino. Ho i miei motivi. Era il nome di un mio amico, per esempio. […] Poi arriva il lettore. Di tutto questo non gli arriva niente. […] Ma non può sfuggirgli il fatto che, sebbene Albino sia un nome proprio, è una parola che suona esattamente come l’aggettivo ‘albino’: […] biondo, con la pelle chiarissima chiarissima, gli occhi chiarissimi: che Albino sia albino. A pagina 23 io invece descrivo la carnagione di Albino. Ebbene, è olivastro. Mi voglio buttar via: è corvino, ha due occhi color della pece: […] un gioco su più livelli, finalmente una battuta che solo una cerchia ristretta di lettori può cogliere. Albino è nero! (Dario Voltolini)

(da D. Voltolini, A. Garavaglia, G. Vasta (a cura di). FAQ. Domande e risposte sulla narrazione)


Laboratorio in tre passi