Scrittura creativa: mondi immaginari

di C. Nesi

Attività 2 - Fase II

L'ambientazione

Le interminabili descrizioni di luoghi e di cose mettono a dura prova la pazienza di chi non sia interessato all'eccesso dei dettagli.

Se Walter Scott avesse dovuto descrivere una spiaggia della costa scozzese avrebbe descritto ogni pietra, ogni animale, ogni angolo. Questa meticolosità poco funzionale alla storia non risponde alle esigenze del lettore moderno.

Proviamo a guardare alcune possibilità per ambientare un possibile racconto:




La descrizione deve essere dettagliata?


Non si tratta di descrivere tutto, bisogna anzi descrivere solo quello che gioca un ruolo nel testo considerato. Esaminiamo un dettaglio in Cechov. Prendiamo uno schizzo preparatorio tratto da un taccuino; si tratta della descrizione di una camera da letto: "la luce della luna batteva nella finestra in modo che si vedevano perfino i bottoni sulla camicia da notte". Cos'ha di buona questa descrizione? Il fatto che il livello di luminosità della luce è trasmesso con un dettaglio caratteristico di una camera da letto.

(V. B. Sklovskij, Il mestiere dello scrittore e la sua tecnica)

Laboratorio

Un primo racconto marino
Si invitano gli alunni a scrivere un racconto ambientato al mare, continuando una frase proposta da Pier Paolo Pasolini (Ragazzi di vita) o un'altra di Nadia Fusini (Due volte la stessa carezza.)

  • Era una caldissima giornata di luglio.
  • L'estate per me non era un tempo, era piuttosto uno spazio aperto.

Ancora un racconto marino
Si propone la lettura a casa di due racconti ambientati al mare, uno di Goffredo Parise e l'altro di Doris Lessing, e si suggerisce di sottolinearne tutte le parole o le espressioni legate all'ambiente marino, in modo da arricchire il lessico personale.

Poi, a scuola, si chiederà di scrivere un primo breve racconto ambientato al mare, con due personaggi principali: una madre (o un padre) e un figlio (o una figlia).