Scuola e cittadinanza digitale: esperienze e modelli

Franco Torcellan

Proposta di attività

L'attività prevede di avviare un social network con un piccolo gruppo di insegnanti in formazione che costituiscano una commissione di lavoro per sviluppare una prima progettazione di utilizzo dell'ambiente da parte delle loro scuole come “luogo” che favorisca lo sviluppo di Consigli dei Ragazzi. Si propone l'utilizzo della piattaforma TamTamy (http://www.tamtamy.com/) che dà la possibilità di costruire gratuitamente un social network per 100 utenti, fornendo 10 Gigabyte di spazio web (massimo un Gigabyte ad utente).

Non è necessaria alcuna competenza specialistica: il funzionamento della piattaforma è molto intuitivo anche per quanto attiene l'amministrazione. Per aprirlo basterà che un “fondatore” si iscriva alla piattaforma attribuendo un nome al network. Potrà quindi invitare i colleghi ad iscriversi e sistemare pochi e semplici impostazioni generali. La complessità non sta nell'ambiente e nel suo funzionamento, ma nella gestione delle molteplici attività che in esso si possono attivare chiamando a collaborare molti soggetti interni ed esterni alla scuola con modalità formali e informale.

TamTamy struttura con chiarezza la condivisione di materiali (caricati o disponibili in rete) e permette di attivare su di essi una discussione. Le discussioni sono possibili anche attraverso i message (di fatto si tratta di forum), ma anche mediante un dispositivo di “Domanda-Risposta” strutturato specificamente per la risoluzione di problemi.

Il social network mette poi a disposizione alcune aree di pubblicazione. Ogni membro può creare proprie pagine in cui presentare se stesso. I membri del gruppo possono cioè tracciare il loro profilo anche in forma estesa e complessa in quanto è possibile produrre più pagine inserendo contenuti in formato HTML (si può usare il proprio editor e poi fare il copia/incolla del codice generato con esso), attivando il widget che fa apparire l'elenco attivo dei propri contenuti caricati nella piattaforma e quello dei post pubblicati nel blog. Quest'ultimo ambiente è fornito attraverso un'integrazione con la piattaforma WordPress: ogni membro può aprire un blog (anche più di uno) in WordPress, ma i suoi post verranno raccolti anche in una apposita sezione di TamTamy comune a tutti i membri del network. La piattaforma ha poi un wiki per la costruzione cooperativa della conoscenza condivisa nella comunità. Infine, è disponibile anche un'app per iPad che rende possibile agire in una dimensione mobile, aumentando le potenzialità di utilizzo informale del social network.

Il gruppo di progettazione qui proposto potrà elaborare innanzitutto delle linee guida per la redazione degli Statuti dei Consigli dei Ragazzi a partire da esempi già disponibili. Ovviamente, gli studenti dovrebbero essere i veri protagonisti di questa azione: gli insegnanti dovrebbero però suggerire temi e problemi e proporre quegli elementi normativi o di indirizzo in grado di favorire la conoscenza reciproca, il dibattito e il confronto, la realizzazione di progetti comuni. Si sfrutterà la possibilità di condividere link e documenti e di attivare su di essi discussioni. Si potrà quindi utilizzare il forum per coordinare il lavoro e gestire il dibattito che porterà alla stesura del documento finale.

Si consiglia poi di affrontare l'analisi preliminare di una problematica comune alle diverse realtà locali sulla quale i Consigli dovrebbero formulare proposte alle Amministrazioni Comunali. La cosa più semplice è prendere in esame la gestione dei percorsi casa-scuola e la relativa mobilità degli allievi. Il problema centrale è, ovviamente, quello della sicurezza, ma anche quello dell'impatto ambientale e della sostenibilità delle modalità di movimento. Molte scuole hanno avviato, in accordo con le Amministrazioni Comunali, procedure di promozione di una mobilità pulita: uso della bicicletta (creazione di piste ciclabili) e/o organizzazione di una mobilità senza mezzi. Il secondo tipo di risposta al problema presenta elementi di contraddizione: la soluzione adottata nelle scuole primarie e secondarie di primo grado è solitamente quella del Pedibus: i ragazzi, a partire da punti di raccolta, raggiungono la scuola a piedi, organizzati ordinatamente in gruppo sotto il controllo di adulti che agiscono da “movieri”. L'obiettivo da raggiungere è però l'autonomia degli studenti: essi devono essere capaci di interpretare la realtà che li circonda, conoscere i comportamenti sicuri, essere responsabili delle proprie azioni, verso sé e gli altri. Come si può costruire questa autonomia a partire dalla gestione del Pedibus?

Per le scuole secondarie di II grado, data l'ampiezza dei bacini d'utenza, la questione si allarga ad una dimensione urbanistica decisamente più complessa, con problematiche molteplici a seconda delle provenienze e questioni più marcate di sostenibilità della gestione dei trasporti. Sarà perciò necessario discutere l'argomento sulla base di informazioni precise sui percorsi casa-scuola e sui comportamenti degli studenti e dei cittadini. Si potranno dunque usare gli strumenti di condivisione del social network confrontando le situazioni locali attraverso foto, video, mappe e documenti vari per sviluppare una discussione che porti alla progettazione delle azioni didattiche per far affrontare agli studenti il problema e per farli giungere alla presentazione di proposte di soluzione all'Amministrazione Comunale.