Scuola e cittadinanza digitale: esperienze e modelli

Franco Torcellan

Proposta di attività

Coerentemente con la flessibilità del percorso segnalato è possibile applicare questa proposta in maniera diversificata. L'attività prevede di ripercorrere le fasi qui descritte, adattandole alla fascia d'età e ai contesti locali. Nella scuola primaria ci si può limitare alla esplorazione della fase n° 2, facendo sperimentare un servizio di aggregazione di risorse on line collaborativo e della fase n° 5, realizzando un semplice sondaggio.

Nella scuola secondaria di I° Grado sarà possibile esplorare in maniera più complessiva il percorso, anche se la dimensione della comunità professionale che crea e gestisce un blog sarà maggiormente praticabile nella scuola secondaria di II° Grado. In ogni caso bisognerà far riferimento a livelli di responsabilità e percezione dei rischi effettivamente raggiunti per decidere il coerente livello di autonomia da attribuire agli allievi. L'insegnante, stante il fatto che nei servizi on-line non verrà mai “profilato” l'allievo, in sintesi, potrà:

  • far lavorare gli studenti inserendo personalmente le login;
  • creare un responsabile delle login con una attribuzione formale (accordo scritto con regole d'uso);
  • concedere a tutti i componenti dei gruppi o della classe l'uso delle login.

Gli interventi potranno essere essere progettati per un periodo ampio (anche per più anni di corso) per integrarsi nel piano dell'offerta formativa e prendere motivazione da esigenze reali di gestione della vita scolastica. Dovrebbero essere sviluppate preferibilmente attività “vere”, piuttosto che simulazioni di situazioni reali. Le azioni possono prevedere il coinvolgimento di più classi anche in forma di collaborazione a distanza tra scuole diverse.

Piattaforme e possibili attività
Gmail: caselle di posta elettronica (e altri servizi)

Si consiglia di utilizzare le caselle di posta elettronica di Google, in particolare, per la dimensione, l'affidabilità e l'accesso con la stessa login a molte altre funzionalità e servizi. Possono essere attribuite caselle di posta a gruppi di lavoro che partecipino alla costruzione di elaborati integrati su problematiche e contenuti assegnati. Lo scambio di e-mail permetterà di sviluppare adeguatamente l'integrazione attraverso la discussione e lo scambio di materiali. Gli elaborati possono essere realizzati con software tradizionale installato nei computer o con le funzionalità della piattaforma Google: ad esempio, Google Documenti (suite office) e Picasa(album fotografici in locale e online). Essendo l'e-mail uno strumento di comunicazione totalmente aperto, è bene avere molta cura nel valutare il livello di responsabilità e senso dei pericoli degli studenti, predisponendo opportune azioni di sviluppo di conoscenze e competenze in materia. Da sottolineare in proposito il fatto che le Gmail includono l'uso di Gtalk, un messenger con funzionalità anche di videochat che gestito con coscienza può essere una grande risorsa per l'apprendimento tra pari e informale: si tratta di una notevole “palestra” di responsabilità e di gestione della sicurezza.

PearlTrees: uno strumento di Content Curation

L'esplorazione delle modalità d'uso dei servizi on line in una dimensione sociale può avvenire nel già citato ambito dei servizi Google a partire dalle caselle Gmail. Può essere molto utile però cominciare riflettendo sull'attività di base che si conduce in rete: la ricerca di informazioni e l'organizzazione significativa dei risultati. Vi sono molte web application che permettono di raccogliere e aggregare risorse della rete in maniera ben più efficiente ed efficace dei “Preferiti” (bookmark) dei brwoser, sia in maniera individuale che in forma collaborativa. PearlTrees organizza i risultati delle ricerche in una “struttura ad albero” in cui ad ogni foglia (perla) corrisponde una pagina web o un video. E' possibile utilizzare le “perle” trovate da altri utenti, inglobare “alberi” altrui nel proprio, partecipare a team di costruzione collaborativa di “alberi” su tematiche di interesse comune. Organizzando opportunamente la classe, si potranno dunque sperimentare queste crescenti forme di interazione e di integrazione della conoscenza stabilendo tematiche di ricerca, correlate e comuni con diversi livelli di complessità.

YouTube: un “canale” per la partecipazione

YouTube è il social media per i video più conosciuto. Esso dispone di alcune funzionalità di organizzazione dei video caricati e dei risultati delle ricerche che lo rendono un dispositivo di distribuzione e di interazione. L'utente può realizzare un “canale”, cioè una pagina di un “palinsesto televisivo” in cui organizzare i video e le playlist caricate. L'interazione può avvenire ampiamente attraverso i commenti e i video di risposta, ma anche attraverso forme più continuative con il meccanismo delle “iscrizioni”: ci si può in sostanza abbonare ai contenuti inseriti dagli altri utenti che si ritengono interessanti e, viceversa, si possono ricevere iscrizioni ai propri.

Le funzionalità elencate possono permettere il caricamento e la presentazione di video-inchieste (interviste, riprese in situazione) su problemi inerenti l'organizzazione scolastica ed il territorio in cui la scuola si colloca. Possono essere realizzati brevi video senza necessariamente procedere poi al montaggio e alla post-produzione: YouTube permetterà di organizzare i contenuti in playlist da presentare in un “canale” tematico o di scuola. I dispositivi prima citati permetteranno quindi il confronto e il dibattito tra le componenti sociali a livello locale e tra scuole di territori diversi. YouTube e un servizio di Google: vi si accede quindi attraverso la login di una Gmail. Esso integra oggi i videoritrovi di Google+: permette cioè di realizzare dibattiti on line fino a 9 partecipanti; gli incontri vengono registrati automaticamente e inseriti come video nel canale. Un esempio di canale: Istituto “Giovagnoli” di Sansepolcro (AR).

Wordpress: una redazione giornalistica

Si tratta di un pacchetto Open Source per realizzare blog che si può implementare in maniera abbastanza semplice su un server o su un servizio di hosting. In realtà la piattaforma è disponibile immediatamente anche a chi non ha competenze tecniche specialistiche in quanto esiste in versione già implementata online: ad essa ci si iscrive in maniera molto semplice. Wordpress offre molte funzionalità tra le quali si può scegliere ciò che interessa specificamente. Qui viene segnalato soprattutto per la gestione raffinata degli utenti e delle categorie dei post (articoli). Il “fondatore/amministratore” del blog può invitare a collaborare alla sua realizzazione altri utenti della piattaforma e chi avesse interesse può richiedere l'iscrizione. Gli utenti possono quindi essere abilitati alla produzione di articoli secondo livelli diversi di capacità di pubblicazione.

Vi sono sostanzialmente 4 ruoli con relativi permessi:

  • Collaboratore: può scrivere articoli, ma non può pubblicarli;
  • Autore: può scrivere articoli e pubblicarli;
  • Editore: può scrivere articoli, pubblicarli, modificare e pubblicare articoli altrui;
  • Amministratore: oltre ai permessi dell'Editore può gestire l'aspetto e le funzionalità del blog compresa la gestione degli utenti.
E' possibile quindi organizzare una redazione giornalistica, una vera e propria comunità professionale organizzata gerarchicamente per compiti e livelli di responsabilità. Utilizzando i suddetti ruoli, si possono individuare, ad esempio:
  • corrispondenti esterni alla classe (altre classi e/o altre scuole) collocati al livello più basso con la sola possibilità di proporre articoli;
  • giornalisti ben consapevoli del piano editoriale che pubblicano regolarmente;
  • redattori che gestiscono sezioni specifiche di pubblicazione;
  • caporedattori che controllano complessivamente lo sviluppo editoriale e il funzionamento del blog.
Il piano editoriale è peraltro strutturabile agevolmente attraverso l'individuazione delle categorie che classificheranno gli articoli.

Esse dovranno essere un numero limitato: tendenzialmente, da 4 a 8. Per ognuna vi dovrà essere un responsabile con ruolo e diritti di Editore. Dovranno essere predisposte il più possibile in fase di avvio del blog ed eventualmente integrate e modificate in itinere per comprovate necessità. Le riunioni di redazione per concordare le linee editoriali ed il piano possono avvenire in presenza, ma anche on line, ad esempio, se si sono attivate delle Gmail, utilizzando i servizi di Google: Gtalk o i video-ritrovi di Google+.

Google Documenti – Moduli: realizzare sondaggi ed elaborare proposte

Una delle più diffuse forme di partecipazione in rete è il sondaggio. Nel web si “vota” spessissimo: tipico è il pulsante “Mi piace” nei social network (a partire da Facebook fino alla recente votazione delle idee proposte dai cittadini sul sito dell'Agenda Digitale Italiana, l'“Ideario”.

La suite office on line di Google mette a disposizione una funzionalità chiamata Moduli. Essa consente di realizzare semplici sondaggi, ma anche questionari di una certa complessità. I dati vengono raccolti in fogli di calcolo nella stessa suite e vengono elaborati grafici e semplici statistiche. L'invito alla compilazione viene spedito per e-mail e la compilazione avviene online.

L'attività può essere più o meno semplice. Si possono fare poche domande per raccogliere opinioni e valutare il gradimento di una proposta oppure sviluppare un vero e proprio questionario di analisi di una situazione per arrivare a proporre un piano di intervento: ad esempio, si possono raccogliere informazioni per analizzare le abitudini di vita del quartiere della scuola e proporre sistemazioni alternative dei percorsi e della viabilità, del verde pubblico, delle aree ricreative e di incontro dei giovani; il questionario può essere rivolto inoltre ai genitori e alla cittadinanza. Si possono anche svolgere questionari in situazioni territoriali differenti, collaborando tra scuole, per un'analisi comparata ed un dibattito più ampio.