I MOOC nascono come pratica per sperimentare una nuova teoria dell’apprendimento elaborata da un ricercatore dell’Università di Athabasca in Canada, George Siemens. Nel 2004 Siemens, pur combinando idee che già esistevano, le inseriva in una struttura teorica originale che ambiva a comprendere le riflessioni sul rapporto tra ICT e conoscenza.
Connectivism & Connective Knowledge '08Per comprendere meglio quanto elaborato da Siemens è utile analizzare il primo esperimento di MOOC da lui stesso progettato. Nel 2008 l’Universita di Athabasca propone il corso Connectivism & Connective Knowledge.
Il corso combinava due precedenti sperimentazioni: il Wiley Wiki, un corso in cui i partecipanti potevano aggiungere e cambiare il contenuto in un wiki e il corso Social Media and Open Education, gestito da Alec Curos e basato su lezioni tenute da esperti di tutto il mondo nella forma di Webinar. Il corso facilitato da Siemens e da Stephen Downes, suo collega dell’università di Athabasca, combinava open content e open teaching, in particolare consisteva in un set di contenuti dispersi nella rete ma tra loro connessi in un singolo network e di webinar settimanali. I partecipanti erano invitati a creare dei contenuti inerenti l’oggetto del corso che poi Siemens e Downes riunivano in un unico spazio virtuale tramite un content aggregator tool (uno strumento per aggregare contenuto disperso in rete) sviluppato dallo stesso Downes: gRSShopper.
Il corso era diretto non solo agli studenti paganti dell’Università (circa 20) ma a chiunque altro avesse voluto partecipare. Questi, che risultarono essere circa 2300, non avrebbero ottenuto alcun credito dall’università ma con la loro partecipazione e il loro lavoro avrebbero arricchito notevolmente il numero delle connessioni e quindi degli argomenti di studio. Ad ogni partecipante era richiesto di utilizzare un tool open source di loro scelta dove pubblicare le loro riflessioni e i loro artefatti digitali. Una sintesi dei lavori e degli output del corso veniva fornita dai due studiosi attraverso una mailing list settimanale. Erano dunque tre gli strumenti di raccordo: la piattafroma del corso con il sillabo e il calendario delle lezioni, gRSShopper e la mailing list. L’esperimento ebbe successo e nacquero numerosi altri corsi sullo stesso modello: