Altri modelli sulla scia dei MOOC stanno emergendo proprio con l’intento di arginarne la povertà pedagogica e l’alta percentuale di drop-out. Sono tutti esperimenti recentissimi ed esplicitamente o meno si richiamano alle prime esperienze di Siemens; tra questi nuovi modelli mi limito a citare i DOCC, cioè i Distributed Open Collaborative Courses.
I DOCC sono costruiti sull’assunzione che l’expertise su qualunque area di conoscenza è distribuita (e non centralizzata come appare nei MOOC), e quindi si basano sull’aspetto collaborativo dell’apprendimento. Nato come reazione femminista ai MOOC e al largamente sottaciuto ruolo delle donne nell’innovazione tecnologia il primo corso basato su questo modello (considerato dagli stessi promotori “a learning experiment”) inizierà nel settembre 2013 e avrà come titolo “Dialogues on Feminism and Technology”.
I professori di 15 diverse università americane parteciperanno ognuno con il fine di approfondire un aspetto del tema secondo modalità individuate dalle loro istituzioni di appartenenza. Oltre a questi interventi, verranno girate 10 videoletture a esperti riconosciuti del settore che costituiranno il cuore del corso (per maggiori dettagli http://femtechnet.newschool.edu/docc2013/).
A titolo di esempio cito un altro corso che, pur mantenendosi nell’alveo dei MOOC, intende accentuarne l’aspetto collaborativo e soprattutto attivo dei partecipanti. Si tratta di un corso esplicitamente rivolto agli insegnanti: Teaching with Moodle: An introduction (http://learn.moodle.net/). Il corso è promosso dal team di sviluppatori di Moodle, inizierà il 1° settembre 2013 e durerà 4 settimane; ogni partecipante potrà progettare la propria piattaforma Moodle (viene infatti definito un modello “Activity-based learning”) aiutato dai video rilasciati ogni settimana e dal materiale messo a disposizione dalla redazione.
La situazione è molto fluida, se i MOOC non soddisfano le esigenze molteplici di tutti gli operatori, hanno tuttavia aperto un varco verso l’innovazione della formazione a distanza, la cui direzione ancora non è chiara e probabilmente prenderà più strade tra loro diverse.