Evoluzione delle periferiche
Immagine: Una stampante multifunzione, con touch screen in grado di eseguire applicazioni scaricate da internet (in questo caso il meteo)
La standardizzazione di hardware e software ha modificato anche le periferiche, non più dotate di capacità di elaborazione limitate al loro impiego, ma veri e propri computer con sistema operativo autonomo. Costa meno munire il dispositivo di un computer con sistema operativo open source, che lo rende adattabile, di una configurazione hardware per ogni specifica utenza.
Così oggi stampanti, router, firewall, dischi di rete (NAS – Network Attached Storage) sono internamente gestiti da server in miniatura, configurati per un uso specifico e alleggeriti dagli oneri di gestione e manutenzione. Le stampanti, ad esempio, sono multifunzione: si collegano direttamente in rete, hanno display touch screen, inviano e ricevono email e fax, creano pdf, possono ospitare applicazioni simili a quelle degli smartphone e consentono di stampare via rete dal proprio pc, tablet o smartphone, da dovunque.
I server sono diventati NAS e consentono di archiviare e condividere documenti tra pc tablet e smartphone, gestire utenti e condivisioni, collegare stampanti, fare videosorveglianza, trasmettere in streaming file multimediali, gestire backup, ospitare database e siti web e molte altre cose che un tempo richiedevano dispositivi molto più costosi, competenze specifiche e molte ore di configurazione e programmazione per ottenere i servizi richiesti, selezionabili tra quelli offerti dal dispositivo. Le competenze per gestire i complicati server si sono spostate all’interno dei dispositivi, con il produttore concentrato soprattutto nella creazione di interfacce per l’utente semplici ed amichevoli. Sistemi completi di tutto, che non richiedono sistemisti e manutenzione per funzionare: più è potente e sofisticato il motore, più facile, intuitiva e ricca sarà l’esperienza d’uso.