Linguaggio e lingua verbale. Parlato, scritto, trasmesso - Proprietà della lingua
1.4.2 L'arbitrarietà
Tuttavia va detto che le onomatopee sono integrate nel sistema convenzionale delle lingue e che, pur rimanendo gli stessi i suoni designati, le parole utilizzate per designarli variano da lingua a lingua. Più evidentemente iconici sono i cosiddetti ideofoni, cioè espressioni che imitano il suono di fenomeni naturali o azioni:
- "zac", un taglio netto;

- "bum", un'esplosione;
- "brum, brum", la macchina nel baby talk;
- "gluglu", ingoiare acqua;
- "brr", il brivido di freddo;
- "smack", il bacio e per estensione il saluto a chiusura di uno scambio, espressioni di cui troviamo un uso notevole nei fumetti e nei messaggi nei nuovi media, negli sms e nelle chat.

Alle onomatopee si associa tradizionalmente come esempio di eccezione al carattere arbitrario della lingua il fenomeno del fonosimbolismo, per cui determinati suoni sono associati a caratteri della cosa designata. Ad esempio il suono corrispondente alla vocale "i" evocherebbe l'idea di piccolo, sottile e così via.

Questo potere evocativo dei suoni insieme a quello delle onomatopee è stato sfruttato dal linguaggio poetico. Si parla, ad esempio, di linguaggio fonosimbolico in D'Annunzio.
L'arbitrarietà resta una delle proprietà fondamentali della lingua come sistema di segni, anche se tendenze attuali hanno fatto emergere una maggiore presenza di iconicità e motivazione nelle lingue, ad esempio nell'approccio della grammatica naturale, nella cosiddetta morfologia e fonologia naturale (Dressler et al.1987).

Più in generale, però, il confronto fra le lingue ha messo in luce l'inconsistenza di molte associazioni fra suoni e significati.
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