Cenni preliminari di sintassi
4.1 Introduzione
La sintassi (dal greco sýntaksis, propriamente "combinazione (di parole)") è il livello di analisi della lingua che, insieme alla morfologia, si occupa dell'organizzazione del significante in quanto portatore di significato.

Se l'oggetto di studio della morfologia è la struttura delle parole, l'oggetto di studio della sintassi è la struttura delle frasi.
Il principio generale per l'analisi della struttura delle frasi è – come nella fonologia e nella morfologia – la scomposizione o segmentazione in elementi più piccoli della frase stessa, chiamati costituenti. Questi elementi possono essere formati da semplici parole, ma anche da gruppi di parole chiamati espressioni o sintagmi.
Questo tipo di analisi è stato sviluppato a partire dagli anni Trenta e Quaranta del secolo scorso nell'ambito dello strutturalismo americano, che ha avuto il merito di rimettere la sintassi al centro della grammatica.
Lo studio della sintassi ha avuto un forte impulso a partire dalla seconda metà del secolo scorso, grazie soprattutto ai lavori dell'americano Noam Chomsky (1957, 1965) che – ispirandosi da un lato alla Grammatica di Port Royal (XVII sec.) e dall'altro agli studi coevi di matematica computazionale – ha elaborato un modello formale di analisi della frase, chiamato "grammatica generativa", basato su regole che permettono di ricondurre le infinite frasi di una lingua a una struttura canonica.
A un altro linguista americano, Joseph Greenberg (1963), dobbiamo lo sviluppo della tipologia sintattica, ovvero dell'analisi comparativa delle lingue finalizzata a individuare caratteristiche strutturali comuni, chiamati "universali linguistici". Parallelamente, in Europa, lo strutturalista francese Lucien Tesnière (1959), nell'ambito della descrizione delle lingue classiche, ha introdotto un modello di descrizione della frase basato sulla centralità del verbo, chiamato "grammatica generativa", che recupera il concetto di "reggenza" presente in grammatici antichi come Apollonio Discolo (II sec. d.C.) e Prisciano (VI sec. d.C.). Questo modello ha trovato sviluppi soprattutto in Germania, grazie agli studi di Gerhard Helbig (1969) sui verbi tedeschi e di Heinz Happ (1976) sulla sintassi latina. In Italia il modello è stato adottato dal latinista Germano Proverbio (1976, 1981, 1984) e applicato alla descrizione dell'italiano da Francesco Sabatini in manuali scolastici di grammatica (1980, 1984, 2011) e nel dizionario DISC (Giunti 1997, nuova ed. Larousse 2007), che descrive tutti i verbi a lemma secondo il principio della valenza. Questo modello di analisi sintattica è ampiamente descritto nell'unità teorica Grammatica dell'italiano secondo il modello valenziale. Modelli analoghi a quello valenziale sono stati elaborati da altri studiosi come Grimshaw (1990) e Lazard (1994). Lo stesso modello chomskiano, con i suoi successivi sviluppi (1981), si basa sull'idea che la frase si costruisca a partire dalle proprietà del verbo.
Di fatto, il principio della valenza del verbo è oggi accolto in tutte le descrizioni scientifiche della sintassi dell'italiano.
pagina 72
« Indietro
Indice
Avanti »