Strumenti molto utili per la conoscenza e lo studio del dialetto, rispetto ai vocabolari dialettali, le grammatiche dialettali sono molto meno numerose e si propongono scopi diversi.
Nel 1779 viene pubblicata una grammatica del napoletano, opera dell'economista Ferdinando Galiani, intitolata "Del dialetto napoletano", in cui si descrive il napoletano non nella varietà parlata dal popolo bensì in una sorta di dialetto "illustre", già italianizzato, da rivitalizzare e utilizzare in tutte le situazioni comunicative, compresi gli usi pubblici.
Gli esempi più recenti, degli ultimi tre o quattro decenni, di grammatiche dialettali rispondono a interessi, da parte dei compilatori, per la struttura del dialetto. In certi casi l'obiettivo è quello di fissare regole grammaticali che possono aiutare la scrittura in dialetto, e capita che l'autore ricalchi l'impianto di una grammatica scolastica della lingua italiana, e perciò scelga all'interno della varietà e della complessità di un sistema dialettale certe forme a scapito di altre.