3.3 IL RAPPORTO ITALIANO/DIALETTO
Come si rileva dai dati statistici e come facilmente si può notare osservando il comportamento linguistico dei parlanti, è frequente l'impiego di italiano e dialetto da parte di coloro che li conoscono entrambi e che si possono definire "parlanti bilingui".

I parlanti possono usare l'italiano, o il dialetto, o entrambi, mescolandoli in forma diversa. In quest'ultimo caso italiano e dialetto si possono presentare utilizzati insieme nel discorso, con funzioni e modalità che possono variare.
Il cambiamento (o commutazione) da un codice all'altro può avvenire per diverse ragioni, tra le quali l'esigenza di formulare meglio un concetto, nella lingua con la quale si ritiene che sia facile parlare di quell'argomento.
Si veda questo esempio piemontese (tratto da un'intervista a un piemontese emigrato per quache tempo fuori d'Italia):

"Ch'a senta…ch'an diga quand al è partì?" "E l'età che aveva …quando è partito e l'età che aveva" ("Senta…mi dica quando è partito?)".
Le modalità del cambiamento possono essere:

• passaggio da un codice all'altro nello stesso discorso, che capita preferibilmente da una frase all'altra, o, meglio, al confine tra una frase e l'altra (questa situazione è chiamata commutazione di codice o code switching);
• mescolanza dei due codici all'interno della stessa frase (si dice enunciato mistilingue o code mixing);
• uso di elementi isolati (interiezioni, espressioni varie).
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