2.1.7.1 L'AREA CENTROMERIDIONALE NEL SUO COMPLESSO - I DIALETTI MERIDIONALI - LA ZONA LAUSBERG
La zona Lausberg deriva dal nome del romanista tedesco H. Lausberg che l'ha studiata e comprende l'area dialettale lucano-calabrese che corrisponde a quella fascia tra Tirreno e Ionio con al centro il massiccio del Pollino, compresa fra una linea approssimativa Maratea-S. Chirico Raparo-Calvera-Teana-Fardella-Senise-Colobraro-Tursi (a nord, in territorio lucano) e una Diamante-Verbicaro-Orsomarso-Saracena—Castrovillari-Cassano (a sud, in territorio calabrese).
La particolarità di questa zona, appartata rispetto al resto dell'area dialettale meridionale, riguarda le vocali, per esempio:
"pipë" "pepe", "crucë" "croce", rispetto a "pépë", "crócë" dei dialetti meridionali.
Si tratta di un sistema vocalico considerato arcaico e somigliante a quello del sardo. Un'altra caratteristica importante, anche questa presente sardo, consiste nella conservazione di –s e –t finali della coniugazione latina:
• latino "cantas" "(tu) canti", in area Lausberg "càndësë", sardo "càntas";
• latino "cantat" "(egli) canta", in area Lausberg "càndëtë", sardo "càntat".
L'interpretazione che si dà a questa singolare situazione linguistica della zona Lausberg si collega all'antica e particolare modalità di latinizzazione del territorio.