2.1.7 L'AREA CENTROMERIDIONALE NEL SUO COMPLESSO - I DIALETTI MERIDIONALI
Il territorio interessato comprende il Lazio meridionale, l'Abruzzo, il Molise, la Puglia – esclusa l'area salentina – la Basilicata, la Campania, la Calabria settentrionale.

Un'importante caratteristica consiste nell'ammutimento o indebolimento della vocale finale che si riduce a una vocale indistinta o evanescente, generalmente indicata nella scrittura con il segno "ë".

Il vocalismo finale evanescente si riflette anche nell'italiano regionale e specialmente nell'italiano popolare più influenzato dal dialetto in cui, per esempio, le desinenze appaiono incongruenti, con forme del tipo "mia moglia".

Nell'area meridionale sono assai diffuse forme di betacismo (si trovano esempi anche in dialetti di altre aree, per esempio veneto "bùo" "avuto", "bespa" "vespa", bergamasco "bapùr" "vapore", ecc.) per cui in corrispondenza di una v latina si ha b anche rafforzata, e parallelamente l'esito inverso.
Ascolta i seguenti esempi.

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Tipici dell'area meridionale sono fenomeni di assimilazione consonantica, oltre a quelli di "nd", "mb" che diventano "nn", "mm", sono frequenti altre assimilazioni, per esempio:
• nt diventa nd: "monde" per "monte", "ponde" per "ponte";
• mp passa a mb: "rombe" per "rompere", c"ambo" per "campo";
• nc si modifica in ng: "angora" per "ancora", "biango" per "bianco".
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