2.1.2.2 L'AREA CENTROMERIDIONALE NEL SUO COMPLESSO - IL RADDOPPIAMENTO FONOSINTATTICO
Il raddoppiamento o rafforzamento fono sintattico è un fenomeno che comporta la pronuncia rafforzata di una consonante iniziale di una parola preceduta da certe parole, che si realizza quando tra le due parole non vi è una pausa.
Il fenomeno è di antica origine ed è caratteristico del toscano, quindi anche dell'italiano standard letterario e dei dialetti centromeridionali, non di quelli settentrionali.
Il raddoppiamento può avvenire quando la parola che precede è costituita da monosillabi come:
• avverbi, ad esempio "già";
• preposizioni, ad esempio "a", "da", "su", ecc.;
• congiunzioni, come "ma", "se", "e", "o", o verbi, come "è", "ho", ecc.;
• alcuni bisillabi, per esempio "come";
• da parole ossitone, cioè accentate sull'ultima sillaba, come "verrò", "andò", "caffè", ecc.
La sequenza di parole "sopra tutto" nella pronuncia è resa con "sopra ttutto", condizione che in tal caso si mostra anche nella scrittura univerbata e con la consonante doppia: "soprattutto".
Non così per la sequenza "è bello" che nella pronuncia ma non nella grafia è reso con "è bbello".
Rispetto a quanto avviene in toscano, le condizioni del raddoppiamento variano negli altri dialetti: per esempio nella varietà romana "da" non rafforza contrariamente al toscano.
Nei dialetti meridionali il raddoppiamento è legato a particolari situazioni fonetiche, morfologiche e semantiche. In pugliese, per esempio, l'articolo "i" maschile e femminile mostra la differenza di genere nel raddoppiamento:
• "i figghjë" "i figli", "i ffigghjë" "le figlie";
• "i kunzuprinë" "i cugini", "i kkunzuprinë" "le cugine".
Esempi analoghi si hanno in napoletano, anche con l'articolo "o" maschile e neutro:
"o cafè" "il (locale del) caffè", "o ccafè" 'caffè (bevanda)".
Troviamo anche "e Nàpulë" "di Napoli", ma "a Nnàpulë" "a Napoli", "o canë" "il cane", ma "tré ccanë" "tre cani".