1.4 PREGIUDIZI SUL DIALETTO

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Esplora le parti attive per conoscere i risultati dell'osservazione compiuta da Ruffino.
Per distinguere tra lingua e dialetto sono stati utilizzati criteri impropri che corrispondono a pregiudizi e stereotipi che gravavano e ancora gravano sul dialetto. Da una ricca e recente raccolta di giudizi e pregiudizi linguistici scritti dai bambini italiani di III, IV, V elementare in un'inchiesta di G. Ruffino, iniziata nel 1995 e pubblicata nel 2006, si traggono alcune interessanti osservazioni.

L'indagine registra dunque un'immagine piuttosto negativa del dialetto che certo la scuola e l'acquisizione della lingua italiana hanno contribuito a diffondere.

Un pregiudizio piuttosto diffuso, al quale non sfuggono anche persone colte, consiste nel considerare il dialetto una varietà prevalentemente orale, con una tradizione scritta e letteraria limitata. In verità non si può utilizzare un criterio di questo genere per distinguere la lingua dal dialetto; comunque, i dialetti italiani hanno un'ampia tradizione scritta. Esiste, infatti, una ricca letteratura in dialetto, a cominciare dal XVI secolo, quando il ricorso al dialetto è una scelta rispetto all'uso della lingua.
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