Il termine dialetto deriva dal greco diálektos che significava prima "colloquio, conversazione", poi anche "lingua", "lingua di un determinato popolo".
In latino si hanno le forme dialectos alla greca o dialectus, con il significato di "parlata locale assunta a importanza letteraria".
Nella tradizione linguistica italiana è un cultismo e si rintraccia a partire dal 1473 con riferimento ai dialetti dell'antica Grecia, situazione che in uno scritto di Liburnio del 1546 viene paragonata a quella italiana dell'epoca:
«Ma perché qui ora dissi lingua volgare attica […] la dotta Grecia usava in commune cinque distinzioni di lingue, […] il quale [Plutarco] chiama grecamente dialettò [sic], cioè proprietà della lingua. La prima delle quali lingue nomata è attica, la seconda dorica e susseguentemente eolica, ionica e comune: sì come, per cagione di esempio, oggidì lo idioma, cioè proprietà della lingua fiorentina, romana, napolitana, siciliana, lombarda, o se alcuno volesse più minutamente partire la varietà del sermone volgare odierno di tutta l'Italia».
Solo in tempi successivi il termine dialetto si trova usato nel significato odierno, come designazione di parlata che è diffusa in un territorio ristretto e in contrapposizione all'italiano, cioè il toscano.
Il letterato Anton Maria Salvini nel 1724 scriveva:
«I vostri natii dialetti vi costituiscono cittadini delle sole vostre città; il dialetto toscano appreso da voi, ricevuto, abbracciato, vi fa cittadini d'Italia».
Dialetto è una parola che si mette in relazione con lingua, e non si riferisce solo alla situazione italiana, per questo motivo possiamo individuare due accezioni, tratte da Dardano, 1996:
• sistema linguistico autonomo rispetto alla lingua nazionale, quindi un sistema che ha caratteri strutturali e una storia distinti rispetto a quelli della lingua nazionale;
• varietà parlata della lingua nazionale, cioè una varietà dello stesso sistema: i dialects dell'anglo-americano sono varietà parlate dell'inglese degli Stati Uniti; ovviamente tali dialetti hanno gli stessi caratteri strutturali e la stessa storia della lingua nazionale.
In Italia dialetto va inteso nel primo significato; esistono pure le varietà locali della lingua nazionale, ovvero l'italiano come si parla a Milano, a Torino oppure a Napoli o Palermo, per queste varietà non si usa dialetto ma italiano regionale.