Un altro gruppo di importanti isoglosse attraversa l'Appennino all'incirca tra l'area dei Colli Albani, che si trovano nei dintorni di Roma, e quella di Ancona, ma con un andamento più irregolare. Tra le isoglosse che, dunque, caratterizzano le aree dialettali che si trovano a sud, vi sono quelle relative ai seguenti fenomeni fonetici:
• il gruppo consonantico nt diventa nd. Esempi "monde" per "monte", "quando" per "quanto";
• il gruppo consonantico nd si trasforma in nn. Esempi "quanno" per "quando", "monno" per "mondo". Il gruppo mb si trasforma in mm come nella parola "palummo" "colombo", cioè "palombo", dal latino "PALUMBU(M)".
Questo fenomeno si denomina assimilazione consonantica ed è stato posto in relazione con l'osco-umbro o "italico", lingua di sostrato, antica lingua prelatina, dell'area.
Il fenomeno comunque è irradiato dall'Italia centrale verso il sud in epoca tardomedievale.
Tra le caratteristiche morfosintattiche e lessicali sono da menzionare:
• l'aggettivo possessivo enclitico, cioè posposto al nome (di parentela) a cui si riferisce: "pàtrima" per "mio padre", "màtrima" per "mia madre", "sòreta" per "tua sorella", in area settentrionale e toscana l'aggettivo possessivo è anteposto al nome e lo stesso avviene nel calabrese meridionale, nel siciliano, in colonie galloitaliche di Basilicata e Campania;
• forme lessicali tipiche dell'area meridionale, come "tenere", "femmina", "frate", rispetto ad "avere", "donna", "fratello", in uso nel Centro nord, con riflessi anche nell'italiano: "tengo famiglia", "non tiene un soldo"; l'opposizione tenere/avere ha un parallelo in "essere" tipico dell'Italia settentrionale e "stare" tipico invece dell'Italia meridionale. Per esempio "qua non ci sta (/c'è) nessuno", "Mario sta (/è) via".