La ripartizione dialettale formulata da Pellegrini è rappresentata cartograficamente nella Carta dei dialetti d'Italia elaborata dallo stesso autore (Pellegrini, 1977).
Tra un sistema e l'altro non c'è un netto limite o confine, ma un passaggio graduale, quindi vi è un'area intermedia tra l'uno e l'altro che ha le caratteristiche di un contia geografico, una continuità areale, nella quale caratteristiche di un tipo dialettale lasciano lo spazio a caratteristiche dell'altro, ovvero una situazione di contatto tra due sistemi.
Di ogni singolo elemento linguistico si può tracciare in una carta linguistica quella che tecnicamente si chiama
isoglossa.
Diverse isoglosse si concentrano in una fascia di territorio che attraversa l'Appennino muovendosi all'incirca da La Spezia-Massa Carrara e raggiungendo la zona posta tra Rimini-Fano. Accomunano l'area settentrionale lasciando fuori il toscano e i dialetti centromeridionali; un insieme di isoglosse forma un
fascio di isoglosse.