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materiali di studio


Piano educativo individualizzato: Diagnosi funzionale, Profilo dinamico funzionale, attività e interventi

 

6.1 Strategie base di insegnamento-apprendimento

Le tecniche per l'apprendimento "senza errori" di abilità di discriminazione


Le tecniche di insegnamento «senza errori» cercano di facilitare apprendimenti discriminativi di varia natura, senza però fare incorrere in errori il soggetto. Ciò è possibile con un’accuratissima programmazione e «manipolazione» del materiale di stimolo che viene presentato al soggetto nel programma di insegnamento (Ianes, 2006). Il materiale visivo di stimolo viene realizzato introducendo massicciamente prompt costituiti da figure e vari richiami per l’attenzione, come colori, o altre aggiunte grafiche (frecce direzionali, disegni, ecc.) (Ianes, 2006).
La tecnica più nota è lo stimulus fading  che consiste nell’esagerazione di alcune caratteristiche fisiche dello stimolo discriminativo, quello che dovrà poi guidare la risposta di scelta, in modo che tale risposta corretta sia immediatamente facilitata in modo decisivo. Con questi alti livelli di aiuto, infatti, non è quasi possibile che l’alunno commetta un errore: le abilità richieste per rispondere correttamente dovrebbero essere già presenti nel suo repertorio comportamentale e cognitivo. Questa enfatizzazione artificiale dello stimolo discriminativo si ottiene aumentandone la grandezza ed intensità (ad esempio, la parola corretta che deve essere riconosciuta un input verbale, viene presentata con caratteri e corpi tali da renderla immediatamente «attraente»), con un uso dell’aggiunta di «sottolineature» ed indicazioni colorate (sui dettagli discriminativi, ad esempio, tra le diverse monete) aggiungendo stimoli «potenti» rispetto alla risposta attesa (figure familiari al bambino) e poi gradualmente tali modificazioni si dovranno ridurre fino a ritornare alla forma originale dello stimolo.
Tra le tecniche di apprendimento senza errori troviamo anche lo stimulus shaping in cui lo stimolo con funzione di aiuto è una figura che viene progressivamente trasformata nello stimolo da imparare, generalmente una parola, una lettera o un numero di difficile discriminazione.
Un’altra tecnica di apprendimento senza errori, importante per quanto riguarda il processo di eliminazione degli stimoli-aiuto è il prompt-delay (presentazione sempre più differita nel tempo dello stimolo-aiuto). Nelle prime presentazioni del materiale stimolo, quello di aiuto (già ben noto al bambino) è fornito contemporaneamente a quello ancora da apprendere: ad esempio, la figura che rappresenta l’oggetto (aiuto) e la parola scritta del nome di quell’oggetto. In questo modo vengono praticamente annullate le possibilità di errore. Successivamente, lo stimolo di aiuto viene presentato dopo quello da apprendere, inizialmente con un intervallo di ritardo di pochi secondi, che però aumenta progressivamente sempre di più. Il bambino, dopo un certo numero di prove in cui ha avuto bisogno di attendere l’arrivo del prompt, riuscirà così ad anticiparlo, rispondendo correttamente allo stimolo che prima non conosceva.



L'uso di modelli competenti (modeling)

L’apprendimento di nuove competenze attraverso la tecnica del modeling si basa sull’apprendimento osservativo, che avviene quando il soggetto osserva un’altra persona (il modello) che esegue il comportamento in questione. L’osservatore guarda il modello che agisce, ma egli non emette direttamente nessuna risposta, nè riceve alcuna conseguenza diretta. Il comportamento desiderato è appreso solamente attraverso l’osservazione «passiva» del modello. Per chiarire meglio gli effetti del modeling, è importante distinguere tra apprendimento e performance, intesa come emissione reale della risposta osservata. Quest’ultima si ritiene possa essere acquisita nel repertorio di possibilità e «potenzialità» comportamentali dell’alunno attraverso una codificazione cognitiva di ciò che egli osserva. Se invece l’alunno modificherà in modo stabile e duraturo i suoi repertori comportamentali manifestati, allora si potrà parlare di apprendimento vero e proprio, e questo sarà in funzione delle conseguenze, rinforzanti o meno, che egli avrà sperimentato direttamente in contingenza ai suoi tentativi di imitazione.


Rinforzamento positivo e motivazione estrinseca «di risultato»

La tecnica senz’altro più nota dell’analisi del comportamento è il rinforzamento positivo sistematico, che si basa sul principio, fondamentale nel paradigma dell’apprendimento operante, secondo cui un comportamento si rafforzerà, aumenterà cioè in frequenza e probabilità di emissione, se sarà seguito da un rinforzatore (positivo o negativo) vissuto dal soggetto che emette il comportamento.
In ambito educativo e didattico sono state usate infinite varianti e applicazioni quasi esclusivamente del rinforzamento positivo, utilizzando vari tipi di premi e incentivi: rinforzi alimentari, oggetti, attività piacevoli, privilegi, rinforzi simbolici (sistemi di «economie» a punti, stelline, caselle colorate, adesivi, e così via), gratificazioni affettive come attenzione ed approvazione, feedback informativi di vario genere, ecc.




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