Narrazione

L'avventura di quest'anno è stata per me una novità a 360 gradi!!!! Per la prima volta sono stata reclutata alla guida di un corso di formazione di 100 ore destinato a un gruppo docenti a me completamente sconosciuto. L'ansia e l'agitazione iniziale non mi hanno dato tregua per tutta la sua durata. Con questo stato d'animo inizio le mie attività.

Contatto la scuola presidio, conosco il DS, individuo il laboratorio, mando mail, attivo il forum MA NIENTE! Mi rispondono due colleghi su quattordici sconosciuti.

Ripetibilità

La mia preoccupazione aumenta. Arriva il fatidico giorno del primo incontro. Sono lì con un'ora di anticipo. I collaboratori scolastici NON SANNO NIENTE! Insisto: sono Principato, Tutor PON Dimensione europea ... ho parlato con DS, ho telefonato, verranno altre colleghe ..... NIENTE!!!! Ho un cellulare: chiamo. Mi risponde Marina, la sig. Marina Plaitano, applicata di segreteria, mia ancora di salvezza e così, come per magia, il laboratorio si apre, i PC si illuminano e arriva anche un tecnico che per sommi capi mi spiega il funzionamento per video e internet. Ci sono: primo step superato!

Mi posiziono, inserisco la mia bella pennina con la ppt per la presentazione iniziale e aspetto, aspetto le corsiste, ne arriva una .... due ..... quattro ...... sei. SOLO SEI SU QUATTORDICI. Ho perso prima ancora di iniziare! Mi faccio coraggio e avvio il corso: presentazioni, esperienze pregresse, motivazioni sul perché si è lì, aspettative e poi la piattaforma, gli strumenti, il piano editoriale .... Le colleghe sono entusiaste, vogliono vedere il materiale scaricare quante più cose è possibile, ma le avviso: il corso è a rischio, se al prossimo incontro non ci saranno almeno dieci corsiste sarò costretta a chiudere. Nasce un dibattito sul da farsi, come muoversi, mi vengono incontro: manderanno loro stesse delle mail alle loro compagne di viaggio, io attiverò il DS della scuola presidio, manderò mail, reperirò contatti telefonici personali e il prossimo incontro sarà a data da destinarsi. Questo dunque il mio primo giorno. I presupposti non erano certo dei migliori. Ma ce l'ho fatta!!!

Al secondo incontro erano DODICI corsiste su quattordici iscritte: il corso era sopravvissuto! La patata bollente ritornava nelle mie mani, ora dovevo attivare tutte le strategie possibili per rendere il gruppo coeso, motivato, attivo, insomma dovevo far in modo che queste cento ore fossero spese tutte e DA tutte e per di più nel modo più efficace ed efficiente. Come fare? Dovevo trovare una soluzione alternativa o almeno doveva essere tale per le mie corsiste in modo da poterle incentivare ad andare avanti e a non badare al grande dispendio di energie che il corso effettivamente richiedeva.

Ho attinto alle mie conoscenze pregresse per migliorare la situazione e perciò metodologia PQM, scenari iTEC, LIM e tanta tecnologia: sincroni, forum, mail, ma anche facebook e l'attivazione del blogwik.


Autovalutazione

Ho cercato poi di applicare la strategia del coach-training per rendere quell'insieme di persone un vero gruppo e spingere ogni partecipante a sperimentare e documentare in prima persona quanto appreso. Di fronte avevo un gruppo classe molto eterogeneo. C'era la super tecnologica, quella al secondo anno di servizio, la prossima sposina, la nonna baby sitter e anche quella "ma io già lo faccio!!!" per non parlare poi di quella "fammi vedere che hai da dire", e ancora le "pqemmine" e quelle che con una flemma da far invidia hanno completato tutto.

Era chiaro che non potevo condurre gli incontri esclusivamente sul piano della trasmissione di nuovi saperi, dovevo aggirare l'ostacolo e lavorare sulla motivazione e sul coinvolgimento individuale. L'obiettivo era rendere le corsiste protagoniste, soggetti attivi nella nuova visione della nostra disciplina. Lo so che sembra una ovvietà considerato lo scenario proposto da DIMENSIONE permeato com'è di ricerca azione in ogni sua maglia, ma il problema era trasportare tutto nella realtà delle loro classi, con i loro alunni e possibilmente anche con il supporto di docenti dei loro consigli di classe.


Innovatività

Avevo percepito che ciascuna corsista in classe era più che attiva con i propri alunni, dovevo perciò partire dai loro livelli di conoscenze, competenze e motivazioni e renderli tangibili. Di qui l'idea del blog e del suo sottotitolo "narrazioni a confronto".

Ho dedicato un incontro specifico al significato della ricerca-azione attraverso la costruzione di una mappa con popplet e un altro all'importanza della documentazione, finalizzati entrambi a porre il docente in una fase di riflessione necessaria per creare quella particolare situazione osmotica che rende equamente prioritarie tutte le variabili che intervengono nel nostro essere docenti: l'aspetto didattico, psicopedagogico, relazionale, metodologico, organizzativo, valutativo.

Ci sono stati anche momenti di roleplay durante i quali le pquemmine sono diventate tutor per illustrare al gruppo le slide offerte dal prof. Sabatini nel sincrono a cui avevano partecipato, innescando una bella discussione sulla grammatica tradizionale/valenziale e sull'atteggiamento dell'alunno rispetto all'una e all'altra.


Motivazione

Così pian piano una situazione apparentemente ingessata è fiorita; ne è testimone il blog narrazioni a confronto. Qui sono visibili i lavori di molte, alcune riflessioni, momenti di vita delle loro classi, sono documentate collaborazioni con altri docenti e in qualche caso c'è anche la testimonianza diretta degli alunni che hanno raccontato la loro esperienza.

Per me è stato un successo inaspettato ... spero che tutto ciò sia davvero una buona pratica! Comunque vada: Buona visione!!! E, se possibile, partite da qui.