Maria Grande

Nell'anno scolastico 2012/13 ho avuto l'opportunità di partecipare al corso di Educazione linguistica e letteraria in un'ottica plurilingue, realizzato con i fondi PON, presso l'Istituto di Istruzione Superiore di Grottaminarda (AV). Sono stata animata da entusiasmo e curiosità sin dall'inizio, anche se a volte è stato difficile conciliare gli impegni professionali con la frequenza del corso. Guidata dalla brava e paziente tutor, la prof.ssa Luigina Vitale, ho affrontato l'analisi delle varie tematiche senza problemi perché per qualsiasi difficoltà o "perdita di tono" ho potuto avvalermi del suo prezioso sostegno, sia sul piano didattico che su quello tecnico.

Il corso ha mirato a promuovere il miglioramento dell'insegnamento-apprendimento delle lingue attraverso l'approfondimento dei punti fondamentali dell'educazione linguistica proposti in un'ottica plurilingue; a far aggiornare i docenti che vi partecipavano su nuove prospettive educativo-didattiche che, oggi, scaturiscono dai cambiamenti e dalle nuove esigenze della società, imponendo nuove modalità pedagogiche; contemporaneamente il corso ha "spinto" a sperimentare una didattica alternativa nell'ambito dell'"Educazione linguistica e letteraria in un'ottica plurilingue".

Sostenibilità

Decidiamo, quindi, di lavorare allo stesso progetto sulla "Mediazione linguistica": in italiano, in latino e in spagnolo, convinte che un lavoro collegiale risulti più efficace e proficuo di un lavoro individuale, perché consente di aggregare le competenze professionali di ciascun docente, permettendo di affrontare un argomento da più angolazioni e con diversificate competenze e abilità didattiche.

Riproducibilità:
organizzazione e progettazione

Ci siamo indirizzate verso la favola classica e la sua ricezione nel tempo, proponendo un percorso nelle tre lingue ed individuando le classi con cui sperimentare la progettazione. La scelta del genere letterario della favola è nata dalla consapevolezza del notevole interesse che questo genere riscuote negli alunni/e in fase adolescenziale, quali sono quelli a cui lo abbiamo indirizzato. Cariche, quindi, di buona volontà ma soprattutto di entusiasmo per questa nuova esperienza da affrontare, siamo partite.

Io, quale docente di Latino e Maria C. Luparella, quale docente di Italiano decidiamo di realizzare questo progetto nella classe Prima del Liceo Scientifico "P.P. Parzanese" di Ariano Irpino (AV) dove entrambe insegniamo: stessa classe, stessi alunni, ottimi rapporti professionali tra di noi e la progettazione prende l'avvio con la previsione di un'agevole e significativa realizzazione, proficua sia sul piano educativo che su quello didattico.

La favola scelta è quella de "Il lupo e l'agnello" ovvero de "Lupus et agnus".

Ipotizziamo ed elaboriamo il progetto definendone le fasi essenziali: finalità, obiettivi, metodologie, fasi, tempi, mezzi, etc. Nel rispetto delle proprie competenze e specificità professionali, ci distribuiamo il lavoro: in latino viene presa in esame la favola da Esopo a Fedro, in Italiano vengono esaminate le diverse versioni che la medesima favola ha avuto nei tempi successivi, in volgare, e anche nei diversi dialetti locali.

Parto, quindi, dal testo originale di Fedro, lo leggo e lo faccio leggere e trascrivere dagli alunni nel quaderno personale di lavoro; insieme ne facciamo la traduzione in italiano e l'analisi testuale in tutte le sue sfaccettature (contenutistica, morfologica, sintattica, lessicale, etc.). Guido gli alunni a cogliere ed interpretare l'intenzione comunicativa dell'autore, ricerchiamo notizie biografiche sull'autore e "leggiamo" il testo nel quadro storico-letterario del primo secolo a.C. in cui è stato scritto, individuando anche i simboli, i messaggi espliciti ed impliciti della favola, la morale.

Riproducibilità

Poiché la sottoscritta ha competenze anche nella lingua greca, viene preso in esame il testo greco di Esopo. Ho ritenuto necessario e proficuo fare riferimento a Esopo quale inventor della favola, al quale Fedro ha guardato come a un maestro; in molte sue favole, infatti, ha ripreso le medesime tematiche, i medesimi personaggi e ha espresso gli stessi messaggi.

Poiché questi sono alunni del liceo Scientifico e non studiano il Greco, il testo della favola esopica viene letto e tradotto oralmente dalla docente; viene poi fatta trascrivere la traduzione sul quaderno personale di ciascun alunno; viene effettuata un'analisi del contenuto e del suo significato. La favola viene poi inquadrata nel contesto storico-letterario ai tempi di Esopo; si ricercano notizie biografiche dell'autore greco, individuando. i simboli, i messaggi espliciti ed impliciti della favola.

A questo punto, facendo ricorso ai nuovi strumenti tecnologici, il computer e quindi Internet e con l'utilizzo di You Tube, riprendiamo e rileggiamo i due testi, sia quello di Esopo che quello di Fedro, facendo confronti e parallelismi tra essi nonché tra i due autori, lontani nel tempo ma vicini nella sensibilità, facendo emergere analogie e differenze.

Nelle ricerche su Internet vengono coinvolti tutti gli alunni, ciascuno con un ruolo specifico, in relazione alle loro competenze e abilità tecniche.

Innovatività:
ricorso a TIC, setting d'aula, centralità dello studente nel lavoro cooperativo

Ma… perché non rappresentare questa favola anche sotto forma di fumetto?

La favola, infatti, come genere, si presta molto a essere rappresentata tramite immagini e personaggi, che rendono "viva e reale" la storia narrata dall'autore; per tale rappresentazione, il fumetto è uno dei mezzi più efficaci e coinvolgenti.

In realtà la fase fumettistica era stata già prevista nel progetto, ma per stimolare gli allievi a inserirsi attivamente nella progettazione del lavoro, ho fatto passare loro come "improvvisata" questa fase.

Innovatività:
soluzioni metodologiche, scelte disciplinari

Mi sono così messa all'opera nella realizzazione di quest'altra tipologia testuale.

In questa fase ho riscontrato, da parte degli allievi, un entusiasmo apprezzabile che li ha coinvolti notevolmente, valorizzando e accrescendo il loro senso di responsabilità e di cooperazione, in perfetta corrispondenza con i principi della metodologia del "Cooperative learning".

Le mie aspettative in questo tipo di espressione erano molto alte e, devo dire, non sono state tradite dagli allievi. Ciascun alunno ha a ideato e rappresentato liberamente le scene fumettistiche della favola sul quaderno personale, con il testo latino nelle diverse nuvolette, accompagnato dalla traduzione in italiano (Allegato 12 ). Le medesime scene del fumetto sono state riprodotte poi su cartelloni realizzati a gruppi di tre alunni, con cui sono state "tappezzate" le pareti dell'aula.

A questo punto non poteva mancare la fase della verifica e della valutazione.

Ho proposto agli allievi un questionario di comprensione del testo per verificare se gli allievi avessero compreso le caratteristiche strutturali della favola; le peculiarità dei personaggi; del luogo; l'atemporalità e l'universalità della vicenda; se avessero colto il messaggio comunicativo dell'autore; la morale della favola.

Valiutabilità
realizzazione di strumenti specifici

Un altro questionario è stato finalizzato a verificare la comprensione del testo dal punto di vista morfo-sintattico, semantico, lessicale e stilistico. Ho proposto poi attività di produzione e di elaborazione da parte degli alunni varie e diversificate: rielaborare la favola con un finale diverso; inserire un altro personaggio; identificarsi in un personaggio della favola; contestualizzare la favola; attualizzarla (Allegato 10 e 11 ).