Maria Costanza Luparella

Insegno materie letterarie nelle prime classi di un liceo scientifico, il Parzanese di Ariano Irpino (AV), e decido di iscrivermi a questo corso di formazione con un po' di scetticismo, spinta dalla speranza di acquisire maggiore familiarità con gli strumenti informatici e tecnologici, che ho sempre ritenuto importanti nella didattica. Non nascondo le difficoltà inizialmente incontrate nell'adoperare i nuovi strumenti, nell'entrare nella piattaforma e i momenti di sconforto e di sfiducia nelle mie capacità, superate, credo abbastanza brillantemente, grazie all'incoraggiamento costante della tutor. Durante le prime lezioni, quindi, sono andata avanti quasi per inerzia, senza una vera motivazione.



Riflessione sul proprio grado di motivazione

Gradualmente, i materiali proposti, l'impostazione e le finalità stesse del corso Educazione linguistica e letteraria in ottica plurilingue aumentano la motivazione e rendono il percorso più accattivante.

La molla è scattata quando ci è stato chiesto di leggere e condividere il materiale proposto optando per un argomento che avremmo dovuto sperimentare in classe. È così iniziata la mia navigazione nel labirinto della piattaforma: tutti i contenuti didattici trattati in classe erano presentati in modo molto più interessante e, direi, seducente, attraverso la proposta di metodologie ed attività originali e creative. La mia attenzione, però, è stata catturata dal titolo di un percorso proposto: il problema della traduzione della favola latina nell'ambito di un'area tematica: la Didattica della mediazione linguistica . È stato amore a prima vista. In un attimo ho fatto un salto indietro di 25 anni, e mi sono rivista studentessa universitaria in biblioteca, alla ricerca di materiale raro, documenti inediti che mi illuminassero sul problema della mediazione linguistica di un'opera letteraria come la favola nel tempo, stimolante argomento della mia tesi di laurea. Non avrei mai immaginato che un giorno queste mie "sudate carte" mi sarebbero servite per soddisfare i bisogni formativi dei miei allievi, alla luce di una didattica basata su una metodologia innovativa e volta allo sviluppo delle competenze.



L'interesse scatta con l'aggancio a competenze pregresse

Mi sono affrettata, quindi, a stilare una programmazione, con l'aiuto della tutor, e in collaborazione con due colleghe, sul progetto da realizzare in una delle mie tre classi, una prima del Liceo Scientifico. Si è trattata di una programmazione interdisciplinare, discussa ed approvata in Consiglio di Classe, che ha avuto come finalità ultima lo sviluppo della capacità di collaborazione e rispetto dei ruoli. Mi ritengo fortunata anche perché una delle colleghe del gruppo di progetto era anche la collega di latino della classe in cui io insegnavo italiano. Il passaggio dalla teoria alla pratica è stato, quindi, immediato. Ci siamo così divisi il lavoro in relazione ai nostri ambiti di insegnamento: parallelismi e confronti tra la stessa favola di Esopo e Fedro lei, successive traduzioni, versioni e riletture delle epoche successive io. Tra le metodologie adottate è stata spontaneamente ed automaticamente esclusa quasi del tutto la lezione frontale, privilegiando quella interattiva e soprattutto le attività di gruppo.

Riproducibilità:
cooperazione e collaborazione per la progettazione

Molto valido dal punto di vista didattico si è, inoltre, rivelato, l'uso combinato di audio e video nella fase di brainstorming, durante la quale gli studenti sono stati introdotti in maniera informale alla tematica da affrontare e ai contenuti da trattare.

Innovatività:
scelte metodologiche

I ragazzi si sono molto divertiti, hanno chiesto di rivedere più volte i video per cercare di riprodurre le varie recitazioni.

Innovatività:
ricorso a TIC

L'attività, oltre che catturare il loro interesse per gli argomenti attinenti alla sfera del loro vissuto, li ha anche stimolati, nel rispetto degli individuali stili di apprendimento, ad utilizzare le personali capacità di comprensione rielaborazione ed interiorizzazione di un messaggio.

Innovatività:
centralità dello studente

Dopo la visione, gli allievi sono stati invitati a leggere e a interpretare la favola latina alla luce delle riletture e delle versioni italiane proposte: tutti si sono sforzati di calarsi nei personaggi e nella situazione, e la lettura è risultata molto espressiva.

In questo caso è stato importante notare come si sia verificato un processo a ritroso: l'interpretazione linguistica italiana della favola nelle diverse epoche è servita come mediazione e comprensione dell'originale latino.

Innovatività:
riflessione meta cognitiva sui processi attivati

Credo sia superfluo sottolineare l'intercambiabilità dei ruoli tra me, insegnante di italiano e la mia collega di latino, dal momento che il progetto richiedeva uno scambio continuo e reciproco tra le due discipline, e dei ruoli docente-discenti che ha visto, spesso, il primo seduto tra i banchi e i secondi in cattedra o vicino ai materiali audiovisivi, in base alle loro competenze.

Riproducibilità:
collaborazione cooperazione dei docenti

L'approccio innovativo è consistito, oltre che nelle metodologie e nei sussidi tecnologici, anche nello stimolare gli allievi a continuare il procedimento di rilettura e conseguente riscrittura della favola proposta attraverso attività di produzione creativa, dalle quali sono emerse problematiche attuali e vicine al vissuto emotivo adolescenziale, come il bullismo (Allegati 10 - 11 ).

Innovatività:
setting d'aula

In tal modo, gli alunni, anche quelli che inizialmente sembravano più restii, hanno dimostrato un grande interesse per le attività proposte e soprattutto un gran senso di responsabilità e di collaborazione. L'uso di un diario di bordo sul quale annotare le attività e le osservazioni giornaliere ha permesso una puntuale rilevazione dei cambiamenti nella classe.

Valutabilità

L'esperienza è stata valida ed efficace e il suo Il successo mi fa pensare che tale impostazione possa essere riutilizzata anche per altre attività o contenuti didattici che diventerebbero, in tal modo, oggetto di uno studio più approfondito, un'analisi più puntuale e una rielaborazione più critica e creativa.

Riproducibilità

Sostenibilità