Narrazione

Il percorso di ricerca-azione sperimentato con la formazione PON Educazione linguistica e letteraria in un’ottica plurilingue è stato agganciato su un progetto già in atto nella classe II A e che intendeva promuovere una formazione in situazione, in collaborazione con la Pinacoteca Ivo Scaringi situata nel Palazzo delle Arti Beltrani di Trani. In particolare, mi proponevo di far riflettere i ragazzi sul lungo cammino di ricerca della propria identità attraverso l’autoritratto.

Il tema della ricerca del sé, che impegna l’uomo per tutto l’arco della propria esistenza, con esiti vari e personali e informa soprattutto le fasi dei grandi cambiamenti, modificazioni e adattamenti dell’io all’esistenza, è fondante nel processo di crescita, incidendo, nel profondo, sulla formazione globale della persona (interessanti a tale proposito sono gli studi di Bruner sul pensiero narrativo e la costruzione del sé e i numerosi lavori sull’autobiografia del Prof. Duccio Demetrio).

L’occasione è nata durante la scorsa estate, quando mi trovai a seguire a Palazzo Beltrami, sede della stessa Pinacoteca, un ciclo di incontri tenuti dalla Responsabile del museo, dott.ssa Lucia Rosa Pastore, sui pittori del Risorgimento. Fu così che mi appassionai all’idea del racconto vissuto e osservato attraverso l’arte iconografica e sempre in quella circostanza, ebbi modo di visionare la prima mostra del progetto “Autoritratti”, che la stessa dott.ssa Pastore aveva curato, a conclusione di un anno di lavoro con alcune scuole tranesi e che presentava i disegni dei ragazzi che si auto rappresentavano variamente, suggellando un momento di sé e restituendo allo sguardo del visitatore, quelle tante vite diverse fatte di occhi, nasi, capelli, denti, espressioni, ciglia, colori, profumi ed essenze di piccoli miracoli della varietà, lì dov’è tutto il nostro essere unici ed irripetibili.
L’idea mi suscitò interesse e passione, sia perché avrei potuto far lavorare i miei alunni in un laboratorio all’interno di un museo, un aspetto non secondario vista la rarità di simili occasioni, ma anche perché pensavo di poter collegare un percorso sull’autobiografia e la riflessione sul sé, creando occasioni di arricchimento sui processi di letto-scrittura su tematiche emotivamente coinvolgenti per i ragazzi.

Creare immagini e scrivere racconti di vita da mettere insieme per dare evidenza alle nostre scelte e alle rappresentazioni che diversamente mostrano le irripetibili diversità che siamo ed esprimiamo.
I ragazzi si sono così cimentati in scritture personali rispondenti alle varie tematiche affettive e relazionali che incontravamo all’interno delle letture proposte.
Tale premessa è fondamentale per comprendere le ragioni che, successivamente, mi hanno portata a voler completare questo progetto curricolare con un segmento volto all’approfondimento metacognitivo dei processi di scrittura, effettuato attraverso un’analisi dei principali errori all’interno dei vari testi scritti dai ragazzi, con il fine di migliorare le prestazioni individuali nella lingua scritta.

La mia classe, vivace ed eterogenea, era già abituata, dalla prima media, all’utilizzo integrato di strumenti innovativi durante le lezioni, sia attraverso la produzione di materiali personali, poi organizzati in prezi o video, sia attraverso la fruizione della piattaforma e-learning della scuola dove sono presenti diversi materiali ed esercizi.
La ricerca di un campo di sperimentazione sulla didattica della scrittura è nata dall’esigenza di trovare una soluzione al problema della marcata presenza di errori all’interno dei testi dei ragazzi, nonché all’assenza di un lavoro di revisione testuale che veniva considerato, dai più, un fatto eludibile ed un inutile spreco di risorse ed energie (scrittura di getto direttamente in “bella” copia).
Qui sono state importanti e determinanti la condivisione del percorso tra i pari (scambi di testi da correggere, sperimentare la leggibilità e la comprensibilità, sviluppo di ricerche “affannose” nei confronti degli sbagli altrui) e l’analisi dei centotre testi effettuata in classe con l’ausilio di una griglia dove sono stati inseriti tutti gli errori che andavamo riscontrando.

Gli incontri di formazione e il lavoro di ricerca-azione svolto a scuola sono stati integrati sempre in modo funzionale, sia pure con un certo affanno, che va registrato nella parte conclusiva dell’anno.
Il corso mi ha aiutato nel sostenere la mia ricerca di soluzioni al problema evidenziato e tra i vari materiali consultati ho sviluppato un certo interesse verso le rubriche valutative ed è emersa in me la curiosità di volerne costruire una con i ragazzi, per accrescere la loro voglia di eliminare gli errori ricorrenti e per valutare ed auto-valutare i due testi autobiografici finali che avremmo dovuto scrivere al termine del nostro percorso.

All’interno di questa esperienza di lavoro, come insegnante di riferimento, sento di aver abbandonato ogni funzione trasmissiva, diventando facilitatore di un processo di maturazione in cui l’apprendimento è nato dalla ricerca comune e dove i protagonisti assoluti sono stati i ragazzi, che hanno messo in gioco risorse individuali e di gruppo in una collaborazione volta ad attivare competenze sui processi di letto-scrittura.

Innovatività

La piattaforma è stata di grande utilità: vi ho trovato diversi materiali interessanti e coerenti con le mie esigenze di approfondimento e formazione nelle aree di didattica della scrittura, lettura-comprensione-riscrittura e autovalutazione.
In seguito, procedendo nel lavoro, ho dovuto ampliare le mie conoscenze sulle rubriche valutative ed ho utilizzato altri materiali tra cui quelli PQM sull’argomento rubriche.
Credo che questo lavoro non debba essere disperso ed intendo continuare a lavorare con le rubriche valutative su altre tipologie testuali. Ciò che rimarrà nel tempo è aver appreso una metodologia di lavoro che si può riproporre in altri percorsi.

Sostenibilità

Per quanto riguarda, poi, le tematiche di autoritratto ed autobiografia quest’anno continuerò la progettualità con la Pinacoteca Ivo Scaringi di Trani con un gruppo di alunni a rischio dispersione nell’ambito del Pon F3 con il percorso “Lezioni al museo”. Trovo interessante il genere biografico ed autobiografico perché insistendo nella sfera del privato, indica anche un cammino di ricostruzione e di liberazione dalle ansie e dalle fobie con funzione terapeutica, anche in quel riconoscersi e perdersi nelle vite dell’altro.

Su tale tipologia di scrittura più gratificante per il ragazzo, che più facilmente supera il blocco psicologico sulla pagina bianca da riempire, ho pensato di strutturare un percorso di valutazione, attraverso la predisposizione di una griglia contenente una serie di indicatori espliciti e costruiti con i ragazzi, con il fine di stimolare la riflessione metacognitiva, secondo quanto indicato al paragrafo 6 del contributo di Anna Rosa Guerriero sulla Didattica della scrittura presente in piattaforma.
Ritengo che in teoria il progetto, relativamente alla sezione di ricerca-azione, possa estendersi a tutti quei docenti che vogliano condividere con i ragazzi un’esperienza di autovalutazione, in particolare nell’ambito della scrittura, là dove si intende misurare un eventuale miglioramento su obiettivi dati e si cerca di motivare i ragazzi sostenendoli nel percorso di miglioramento.

Per quanto espresso il percorso coglie quanto evidenziato a pag.24 delle Indicazioni Nazionali per il curricolo del 4 settembre 2012, all’interno del paragrafo “Il senso dell’esperienza educativa”: saper comunicare l’esperienza del sé attraverso la narrazione, sviluppando tecniche di controllo e revisione del testo.
In questo ambito ho cercato una riflessione sulla pratica didattica e ho inteso utilizzare la valutazione per una ricerca-azione sull’apprendimento e sui processi atti a sviluppare nei ragazzi conoscenze metalinguistiche per la correzione dei propri scritti.

Radicamento

E’ stato identificato come aspetto specifico di indagine l’analisi dei principali errori nella scrittura al fine di potenziare negli alunni la capacità di correggerli.
L’esperienza, a mio parere, è riproducibile e trasferibile anche in contesti relativi alle discipline delle lingue straniere e, comunque, a tutti i processi di scrittura in cui è indispensabile attivare un’operosa riflessione metacognitiva negli alunni.

Il progetto è in linea con alcuni Obiettivi tratti dalle Indicazioni Nazionali del 4 settembre 2012:
- migliorare le competenze nella madrelingua;
- potenziare il pensiero riflessivo e critico;
- comprendere l’importanza del patrimonio artistico e culturale per veicolare emozioni;
- potenziare i valori di convivenza civile e di uguaglianza tra diversi attraverso l’arte e la letteratura;
- saper comunicare l’esperienza del sé attraverso la narrazione, sviluppando tecniche di controllo e revisione del testo;
- saper riconoscere e superare le criticità esistenziali attraverso il rafforzamento delle competenze di scrittura;
- saper lavorare in gruppo;
- rafforzamento dell’autostima, gestione delle emozioni, conoscenza ed accettazione di sé.

Riproducibilità

Questa esperienza di ricerca-azione è stata sostanzialmente fondata sullo sviluppo di comportamenti di autovalutazione. La costruzione e l’adozione di una rubrica valutativa ampiamente condivisa e testata all’interno della classe ha reso i ragazzi protagonisti del processo di valutazione, li ha responsabilizzati nella scelta di indicatori efficaci e chiari che sono poi diventati una guida che li ha orientati durante l’effettuazione del compito finale, essendo ormai a loro chiari i criteri di valutazione che avevano contribuito a costruire .

Tra gli strumenti efficaci utilizzati per la correzione dei principali errori nella scrittura vi è anche la tabella individuale predisposta per ogni alunno in cui sono stati annotati gli errori più evidenti e ricorrenti e le principali lacune nella comprensione testuale registrate dai dati Invalsi, dopo la restituzione dei dati e la stesura di un piano di miglioramento.

Valutabilità