Narrazione

Il lavoro affrontato parte dall’idea di promuovere l’apprendimento sollecitando lo sviluppo psicologico degli alunni, valorizzando le esperienze  formative compiute e attualizzando le proposte di apprendimento  con interventi coerenti e attraverso attività sempre  più impegnative, secondo i principi della gradualità e della “discrepanza ottimale”.

Lo scopo e la necessità prevalente è quella di ricercare le giuste strategie da adottare per i ragazzi di oggi, nativi digitali, spesso semplici fruitori di tecnologie per lo più non abituati a riflettere e ad analizzare i prodotti multimediali funzionali all’apprendimento di competenze o di saperi e neanche ad utilizzare le potenzialità della multimedialità a scopo creativo.

Strategie per utilizzo della multimedialità a scopo creativo

L’intervento didattico utilizza un approccio laboratoriale, costruttivista e cooperativo che favorisce non solo l’apprendimento nei diversi contesti formali e informali, ma risulta efficace anche per gli studenti con bisogni educativi speciali, in quanto valorizza le risorse individuali ed al contempo facilita lo sviluppo di un elevato livello di interazione.

Approccio laboratoriale, cooperativo

Alla luce dei risultati didattici e relazionali conseguiti è dunque fattibile riprodurre l’esperienza prodotta dai nostri allievi in situazioni e ambienti analoghi a quelli in cui è stata realizzata anche, se pur con opportuni adattamenti,  in altri contesti; la stessa, inoltre,  potrebbe essere allargata ad altri docenti  della scuola che siano motivati alla costruzione di curricoli verticali e orizzontali per il comune fine di rendere possibile l’educazione permanente.

Riproducibilità dell’esperienza in altri contesti

È stato nostro  specifico compito  non solo promuovere  interventi educativi atti a far sì che le capacità personali si traducessero nelle otto competenze chiave di cittadinanza previste dal Ministero ma soprattutto saldare al curricolo formale quello non formale e informale. Partire dalle conoscenze spontanee per arrivare alle conoscenze “scientifiche” -  organizzare, dare senso alle conoscenze e alle esperienze acquisite, fornire metodi e chiavi di lettura -  hanno permesso esperienze in contesti relazionali significativi creando  i presupposti su cui si è mosso il progetto realizzato.

Compito del docente

Incoraggiare la formazione continua sulle didattiche, le metodologie, la gestione dei gruppi e del clima, l’approfondimento disciplinare; potenziare la collegialità, le scelte, le soluzioni condivise, la costruzione del curricolo interdisciplinare ;  richiamare i Colleghi all’assunzione di responsabilità sulle proprie azioni e sulle azioni dei singoli (comportamenti efficaci dei docenti); potenziare la corresponsabilità con le famiglie, anche attraverso un diverso coinvolgimento delle rappresentanze dei genitori e degli studenti  sono state le strategie che noi docenti abbiamo adottato nella funzione di far concepire il sapere come mobilitazione, in contesti significativi, in autonomia e responsabilità; come  esercizio della cittadinanza attiva, del pensiero critico, delle scelte consapevoli, nel quadro della convivenza democratica.

Innovatività didattica/metodologica, e gestione gruppi

Un primo momento di verifica è stato effettuato per monitorare il processo di apprendimento attraverso esercizi di vario tipo,  successivamente si è utilizzato  un questionario di gradimento in cui gli alunni hanno espresso liberamente i propri giudizi. I risultati di verifica sono stati  letti in modo: diagnostico; didattico; orientativo. 

Monitoraggio del processo di apprendimento

Nella progettazione e nella realizzazione del percorso formativo si è data la massima priorità all'innovazione metodologica (Cooperative Learning, Costruttivismo Sociale, Valutazione Autentica, Rispetto delle Intelligenze Multiple) attraverso un modello circolare che ha rispettato gli stili cognitivi e le strategie di apprendimento individuali. Gli allievi hanno seguito lo stesso percorso formativo in cui sono state privilegiate le attività laboratoriali ma anche i lavori individuali e di gruppo diversi a seconda dei destinatari. Al termine del percorso formativo i partecipanti hanno realizzato un prodotto significativo, risultato del lavoro fatto in aula. Il metodo di lavoro condiviso dai docenti dello stesso asse disciplinare è stato quello di rapportarsi a livello di conoscenze di base e di sviluppo psichico e cognitivo degli studenti, al livello medio della classe inteso come livello delle conoscenze e delle competenze mediamente raggiunto dagli allievi; quello della coerenza nello sviluppo di quanto stabilito nel gruppo con le finalità e gli obiettivi specifici disciplinari.

Priorità a innovazione metodologica

Condividere e perseguire gli obiettivi prefissati, costruire una verticalità didattica in cui seguire e potenziare il processo formativo degli studenti, garantire  conoscenze e competenze trasversali, coinvolgere nel percorso formativo tutti i soggetti presenti e promuovere la cultura della collaborazione e della condivisione, confrontarsi con lo sviluppo dei processi di insegnamento/ apprendimento sono i punti salienti che noi docenti abbiamo tenuto conto per realizzare l’apprendimento-insegnamento.

Verticalità didattica e gestione competenze trasversali

La prima fase è stata di lavoro di tipo collaborativo per pianificare un percorso di promozione all’apprendimento. In questa fase è stato importante partire dal loro vissuto, tenere presente le caratteristiche peculiari per la costituzione del gruppo, fare l’ analisi del contesto nonché  dei bisogni e delle priorità di intervento per costruire il profilo degli allievi attraverso la raccolta sistematica di dati quantitativi e qualitativi. Inoltre abbiamo analizzato i  possibili  risultati attesi quali i cambiamenti comportamentali e di contesto che ci interessavano osservare negli studenti alla fine dell'intervento.

1°fase analisi del contesto

Una seconda fase di costruzione del crono-programma,  che ha permesso  di  stabilire i metodi e gli strumenti per  definire il piano di valutazione dando avvio al lavoro individuale o di gruppo.

2° fase crono-programma

L’ultima fase di tipo collaborativo, di documentazione  e diffusione dei prodotti del progetto,ha analizzato i cambiamenti avvenuti, condiviso e valorizzato  quanto realizzato. È questa la fase della ricerca in cui si evidenziano gli esiti positivi e le difficoltà incontrate, si approfondiscono gli aspetti problematici delle esperienze, si fanno emergere cambiamenti effettivi individuati dalle scuole in riferimento alle esperienze pregresse e alle proprie ipotesi di partenza. Quello che emerge, aiuta a comprendere  come appaiano ormai fuori luogo gli impieghi delle tecnologie multimediali quali strumenti per la “trasmissione” di concetti e teorie ed, invece,  come per contro si impone  l’esigenza della loro funzionalità per creare ambienti di apprendimento educativo, ambienti nei quali, gli studenti, attraverso processi di relazione cooperativa nel gruppo dei pari e con i loro docenti, possono procedere alla negoziazione e costruzione delle loro conoscenze, valorizzando stili di apprendimento e profili personali di comportamento. La rivoluzione digitale permette di integrare e coordinare linguaggi, strumenti e progetti comunicativi in maniera per molti versi nuova, spesso più efficace. Una eventuale chiusura del mondo scolastico a questa realtà avrebbe l’effetto di allontanare la scuola da prassi comunicative (e conoscitive) che fanno ormai parte dell’ambiente sociale e culturale di ogni cittadino, e in particolare dei giovani.

Ultima fase di documentazione valorizzazione

Affinché i risultati raggiunti con gli studenti si mantengano nel tempo bisogna sollecitare un  orientamento alla consapevolezza e alla metacognizione, in quanto l’efficacia dell’approccio metacognitivo consiste nell’affinamento di competenze trasversali e nell’apprendimento di abilità più prettamente curricolari. Difatti la didattica metacognitiva dimostra la sua efficacia sia per l’affinamento di competenze trasversali, come l’attenzione, la memoria, il metodo di studio, sia per l’apprendimento di abilità più prettamente curricolari, come la lettura e comprensione del testo, la matematica, la scrittura. Tutto ciò ha  riscontri positivi anche con allievi che presentano bisogni educativi speciali, in particolare  deficit dell’attenzione e  difficoltà di apprendimento.

Approccio e didattica metacognitivi

Dal punto di vista dell’arricchimento professionale, l’esperienza appena conclusa è certamente suscettibile di futuri sviluppi ed articolazioni perché ha consentito di trovare delle risposte a interrogativi didattici e di stabilire alcune linee guida nella metodologia. Certo in questo campo c’è tanto da lavorare e sperimentare ed il progetto in argomento ne è la testimonianza.  L’utilizzo della multimedialità; la pedagogia dell’ascolto; il costante confronto con i colleghi e l’entusiasmo con cui i ragazzi hanno vissuto l’esperienza e, allo stesso tempo, i risultati da loro raggiunti, sono gli elementi che hanno contribuito ad accrescere la professionalità di quanti vi hanno partecipato.

Potenziale radicamento

L’insieme del percorso si è qualificato per la combinazione di due approcci formativi utili a promuovere lo sviluppo professionale e l’apprendimento organizzativo: da un lato un approccio riflessivo, riconoscibile nel percorso di ricerca-azione, fondato sul principio dell’ "apprendere sull’agire" attraverso una circolarità ricorsiva tra esperienza e riflessione; dall’altro un approccio di apprendistato. 

La gradualità delle attività e l’operatività hanno facilitato il processo di apprendimento operativo fondato sul principio dell’ "apprendere dall’agire" attraverso la socializzazione critica delle buone pratiche.
Le classi hanno risposto con dinamismo mentale e disponibilità nell’apprendimento in quanto hanno sperimentato una nuova strategia di conoscenza, di lettura  e di condivisione in un rapporto intimo tra il lettore-alunno e l’autore. Entrambi si sono coinvolti nell’insegnamento-apprendimento costruendo la loro identità rispetto all’altro e alla loro condizione emotiva di partenza rendendo gli alunni partecipi in ogni momento del percorso. Aver acquisito la capacità risolutiva ha significato saper decidere, saper riconoscere ciò che è giusto, ciò che è bello e ciò che è bene fare; saper cambiare, adattandosi armoniosamente al nuovo. Il percorso in verticale è stato scelto in relazione ai bisogni degli alunni al fine di poterli formare come persone e come lettori competenti.

Circolarità ricorsiva fra esperienza e riflessione

Pertanto i risultati incoraggianti generano la possibilità di nuovi livelli di coinvolgimento per  esperienze simili a livello della scuola di appartenenza o nel territorio.  classi si sono lasciate coinvolgere in modo assolutamente inatteso. La partecipazione alle discussioni è stata sempre entusiasta. L’atteggiamento di tutti gli allievi durante tutte le fasi del lavoro è stato molto positivo. Tutti i gruppi hanno lavorato con impegno e partecipazione, in un clima di serena collaborazione al fine di acquisire le abilità sociali. Tutti gli studenti hanno corretto nel gruppo eventuali errori di comportamento, di metodo, di preparazione.  In tal senso si può affermare che vi è stato apprendimento significativo. La realizzazione dell’’unità didattica non si è discostata né nei contenuti né nella struttura da quanto programmati. Nella “verifica del processo” gli alunni hanno particolarmente sottolineato come positivi i seguenti aspetti: aiuto vicendevole, con divertimento; apprendimento più significativo, nella piacevolezza del lavoro comune; correzione reciproca e confronto/ampliamento di idee; lavoro complesso, ma allegria; esperienza del valore della collaborazione; acquisizione -per qualcuno- di nuove competenze (es. schematizzare). L’andamento e l’ esito dell’attività sono entrambi da considerare molto soddisfacenti!

Sostenibilità: persistenza dei risultati